Collaborazione australiana/statunitense, Better Watch Out di Chris Peckover esce in Italia col titolo assurdo e poco promettente di Scary Christmas, presentato nella sezione After Hours del 34° Torino Film Festival nel 2016. Eppure questa simpatica pellicola, nonostante la sua apparente linearità e l’uso di tutta una serie di cliché, riesce anche a stupire ed a far sussultare, passando a pieni voti il test delle miriadi di film natalizi in circolazione. Qui non ci sono Babbi Natale assassini, o creature immaginarie come i Krampus, ma solo una giovane babysitter, un paio di ragazzini quasi adolescenti e qualcuno che cerca di spaventarli nella loro casa la notte di Natale. Diciamo che qui, come in Racconto di Natale di Paco Plaza (2005), il periodo festivo più bello dell’anno è solo un pretesto, e la storia non perderebbe la sua forza evocativa se girata in un momento diverso, eccetto per alcune trovate davvero curiose e sfiziose, soprattutto visivamente, per le quali è utile potersi rivolgere a lucine e decorazioni luminose. Una sorta di Mamma ho perso l’aereo in salsa horror, per lo meno all’inizio, che vira dalla commediola all’home invasion, andando a finire nello psicodramma patologico che strizza l’occhio più volte ad Arancia Meccanica ed allo stesso Shining, che viene suggerito, oltre cha dalla follia repressa che prende il sopravvento, anche dalle lunghe e numerose inquadrature del corridoio costellato di porte a destra ed a sinistra, a lasciar intendere possibili insidie nascoste in ogni stanza della casa. Ancora una volta il nido domestico diventa sede di terrore, sangue e disperazione, decisamente l’opposto di quello che dovrebbe essere.

La giovane Ashley sta per partire per il college, ma la notte di Natale accetta la richiesta dei coniugi Lerner di fare ancora una volta da babysitter al loro figlio Luke, un ragazzino di 12 anni che lei segue da quando ne aveva 8. In verità tra i due ragazzi ci corrono solo 5 anni, e Luke è totalmente invaghito di Ashley, tanto che confida all’amico del cuore Garreth che quella sera vuole provare a conquistare la ragazza. Una volta usciti i genitori Luke cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione di Ashley, proponendole di guardare un bel film horror insieme, ma lei è occupata al telefono col fidanzato Ricky e non lo considera. Così il ragazzino inizia a bere smodatamente champagne finché ad un certo punto cominciano ad accadere intorno a loro strane cose: il telefono squilla e nessuno risponde, un fattorino consegna una pizza mai ordinata, una decorazione a forma di Babbo Natale posizionata davanti alla porta viene trovata davanti alla finestra sul retro, e qualcuno getta un mattone in casa spaccando il vetro di una finestra con su il messaggio “se scappi muori”. Nel frattempo in casa arriva anche Garreth, ed i tre ragazzi si ritroveranno a fronteggiare due inquietanti figuri mascherati armati di fucile, che non sembrano avere intenzioni amichevoli. Ma questo è solo l’inizio di un incubo che prenderà via via pieghe sempre più inquietanti e feroci, in un’esplosione di cattiveria gratuita senza limiti.

Simpatico notare come Ashley e Garreth siano interpretati dagli attori che solo l’anno prima furono i due bambini protagonisti del film The Visit di M. Night Shyamalan, anche quella una storia in cui non tutti sono propriamente come appaiono. Lei è la bellissima Olivia DeJonge, australiana, classe 1998, qui appena diciottenne, dolce e delicata ma, come in The Visit, capace di tirare fuori le palle e combattere con le unghie e coi denti fino alla fine. Il talento della bella DeJonge è finito sotto i riflettori lo scorso anno per la sua ottima interpretazione di Priscilla Presley in Elvis di Baz Luhrmann. La sua Ashley sembra incarnare la babysitter tipica dei film horror da Halloween in avanti, che invece di pensare a seguire i bambini a lei affidati sta al telefono col fidanzato, ma saprà dimostrare una responsabilità ed una maturità insolite per la sua età non appena si troverà in una situazione di estremo pericolo per se stessa ed il suo piccolo assistito. L’altro baby attore mutuato direttamente da Shyamalan è Ed Oxenbould, anch’esso australiano, che in The Visit era il fratellino della DeJonge, ed anche qui il feeling tra i due è facilmente intuibile. Garreth, il suo personaggio, è l’amico sfigato ed un po’ nerd del protagonista, che all’inizio sembra quello più scafato, fuma erba, pare saper tutto sulle donne, ma nel corso del film tirerà fuori la sua vera personalità abbandonando tutte le sovrastrutture di cui si era rivestito, come spesso fanno i ragazzetti della sua età. Tuttavia, a brillare particolarmente, in Scary Christmas, è il giovane Levi Miller, anch’egli australiano, classe 2002, che aveva esordito sul grande schermo nel 2015 nel ruolo di Peter Pan nel film Pan – Viaggio sull’Isola che non c’è di John Wright. Appena quattordicenne all’epoca delle riprese, Miller ci regala un’interpretazione davvero convincente, facendoci passare negli 86 minuti di durata della pellicola da empatizzare con lui a temerlo fino ad odiarlo totalmente. Per tanti versi ispirato al personaggio di Alex DeLarge dell’epico Arancia Meccanica di Stanley Kubrick (1971), il giovane Luke Lerner ne riprende lo sguardo ironico e terrificante, all’apparenza privo di sentimenti e rimorsi, ed addirittura alcune movenze diventate storiche, come il balletto con la mazza da baseball. Sicuramente notevoli, e indicative delle doti attoriali elevate per un ragazzino della sua età, sono le scene consequenziali del barattolo di vernice e delle carole di natale, dove il bravissimo Miller muta completamente espressione pur rimanendo essenzialmente se stesso. Questa sua doppia natura serve per far emergere il suo personaggio in maniera brutale e sorprendente ed è sicuramente l’elemento per il quale maggiormente vale la pena vedere il film. Nel ruolo dell’ossessiva mamma di Luke troviamo l’attrice statunitense Virginia Madsen, la principessa Irulan Corrino di Dune di David Lynch (1984), che gli appassionati di horror ricorderanno come protagonista, a fianco di Tony Todd, del primo, epocale, Candyman di Bernard Rose (1992). Da notare come il suo personaggio, Deandra Lerner, sia doppiato nell’edizione italiana, da Cinzia De Carolis, doppiatrice di lunga esperienza che in veste attoriale è ricordata per il suo ruolo di Lori Arnò, la nipotina del cieco Franco (Karl Malden) ne Il Gatto a Nove Code di Dario Argento (1971).

Decisamente accattivante anche la colonna sonora, che tira in ballo addirittura il pezzo dei Ramones del 1989 Merry Christmas (I don’t want to fight tonight), che in realtà sembra quasi un paradosso in quanto il protagonista afferma più volte che stanotte non vuole combattere, a differenza di ciò che invece accade nel film.
Insomma, tirando le somme questo Scary Christmas, al quale mi ero avvicinata con nessuna pretesa ed addirittura un po’ scettica, si rivela invece un lavoro realizzato discretamente, carente di grosse falle, per nulla scontato e con un uso tutt’altro che improprio dell’effetto sorpresa. Il film, conosciuto anche come Safe Neighborhood, riesce a portare ilarità nel sottogenere dell’Home Invasion, distaccandosene però dalla metà in avanti, quando gli spunti per ridere saranno sempre di meno ed invece capiterà sempre più spesso di rimanere a bocca aperta per la brutalità e cattiveria gratuite di certe situazioni. Usando magistralmente tutti i topoi del genere, che dimostra di conoscere a menadito, come telefonate senza risposta, porte che si aprono da sole, oggetti che si spostano, malintenzionati armati che entrano in casa, Peckover saprà sviarci e portarci fuori strada, facendoci credere di guardare una cosa mentre in realtà si va in tutt’altra direzione. Quello che sembra il solito filmetto idiota natalizio si trasforma quindi, grazie anche alla caustica sceneggiatura di Zach Kahn, in qualcosa di deliziosamente coinvolgente che va a sfociare perfino nel thriller di natura psicologica tendente al dramma, anche grazie alla bravura di Levi Miller che non appare mai fuori parte ma sempre assolutamente credibile. La superficialità con cui gli uni giudicano gli altri porterà a conseguenze davvero poco simpatiche per ciascuno dei giovani protagonisti. Ho apprezzato molto anche il finale, decisamente poco politically correct, anche se sarebbe potuto essere più nero ancora, ma alla fine va bene anche così. Il regista sembra suggerirci di stare attenti, perché il male spesso si annida nei luoghi più impensati, quelli nei quali ci sentiamo maggiormente sicuri ed a nostro agio.

Poco natalizio, molto amorale e tantissimo crudele, ecco come definirei questo Scary Christmas, realizzato con un budget piuttosto basso, che riesce però a rendere al massimo delle sue possibilità. Utilizzando l’archetipo dell’adolescente innamorato della sua babysitter, Peckover ci regala un film crudelissimo, pieno di gente che soffre e che non sa neanche il perché, indifesa davanti al peggior tipo di mostro concepibile, quello che fa tranquillamente ciò che gli passa per la testa, senza alcuna remora, col sorriso sulle labbra, perché sa di poterlo fare senza trovare sulla sua strada grossi impedimenti. Ed in effetti, i pochi che vi saranno, verranno tutti tranquillamente bypassati, sempre con l’immancabile sorriso sarcastico sulle labbra. Partendo quindi da Mamma ho perso l’aereo, passando per Scream ed Arancia Meccanica ed arrivando a Funny Games, Scary Christmas ci fa divertire ed appassionare per tutto il tempo della sua durata. E non ditemi che un po’ il piccolo Luke Lerner non vi ha fatto pensare anche a un altro grande protagonista di un film ambientato durante un’altra festività, che riguarda sempre bambini e babysitter, perché non ci credo! Breve (anche troppo) e tesissimo, girato con competenza e ricerca di spunti estetici squisitamente natalizi, mescolando lucine e carole natalizie con sangue e perversione, Scary Christmas non vi deluderà.

https://www.imdb.com/it/title/tt4443658
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