Senza ricorso: in dvd il thriller televisivo dalla regista di Cimitero vivente

Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) riscopre su supporto dvd Senza ricorso, thriller televisivo risalente a metà anni Novanta e finito nel dimenticatoio del vasto universo ad alta tensione che caratterizzò il piccolo schermo del periodo clintoniano.

Thriller televisivo dai nomi non poco interessanti, a cominciare dalla protagonista Rachel Ward, memorabile interprete dello scandaloso sceneggiato Uccelli di rovo, qui calata nei panni di un’infermiera impegnata a curare un facoltoso uomo d’affari colpito da attacco cardiaco e manifestante le fattezze del Terry O’Quinn divenuto anni dopo popolare come John Locke del serial Lost.

Il Terry O’Quinn che i fan del brivido in fotogrammi ricordano di certo per essere stato il killer delle famiglie nei primi due capitoli della trilogia Stepfather e che finisce qui per innamorarsi istantaneamente della donna, riuscendo a sposarla.

Conoscendo il citato trascorso dell’attore, di conseguenza, sorgerebbe spontaneo pensare che anche in questo caso il suo personaggio sia pronto a sfoderare i pericolosi comportamenti da psicopatico, ma, una volta superata la fase di corteggiamento e il progressivo accoppiamento con la Ward, a cominciare dal ménage matrimoniale funestato dai continui viaggi di lavoro intrapresi dall’uomo avviene tutt’altro in Senza ricorso.

Credendo che il coniuge la stia tradendo, infatti, la donna non esita ad instaurare una torbida relazione con l’affascinante e sexy figliastro incarnato da Joshua Morrow (del resto, il titolo originale del film è My stepson, my lover); fino al momento in cui il marito viene ritrovato misteriosamente assassinato. E chi è il colpevole?

Regista a fine anni Ottanta dell’affascinante zombie movie Cimitero vivente, tratto da un romanzo di Stephen King, poi legatasi in maniera quasi esclusiva al tubo catodico e al mercato straight to video (Urban legend 3 e il trash Asylum Mega python vs gatoroid nel lungo curriculum), Mary Lambert confeziona la quasi ora e mezza di visione attenendosi ai canoni tipici di quella che era la finzione da tv nel 1995, anno di produzione del lungometraggio.

Quindi, Senza ricorso evita esplicite immagini di sesso e di violenza per concentrarsi, invece, sulle diverse figure tirate in ballo… per poi far salire la curiosità nei confronti dell’identità di chi ha commesso l’omicidio e sfociare in una seconda parte di taglio processuale, improntata chiaramente sulle indagini.

 

Francesco Lomuscio