Tra ricordi d’infanzia e riflessioni sull’età adulta, il nuovo singolo di Silvia Alibrandi, “Candele”, porta in scena una Roma notturna carica di malinconia e bellezza. Con un sound moderno e un testo che esplorano la fragilità e la voglia di cambiamento, la cantautrice romana ci invita a vivere intensamente ogni momento, trasformando le sue emozioni in musica che parla direttamente al cuore.

Ciao Silvia, presentati ai nostri lettori.

Sono Silvia e la mia più grande passione è il canto. Sono cresciuta in una casa piena di musica, perché mio papà è un chitarrista e insegnante al conservatorio, quindi, non ricordo un momento preciso in cui la musica è entrata nella mia vita, c’è sempre stata. Mi sono appassionata a diversi generi, finché un giorno non ho ascoltato Barbra Streisand nell’album di Funny Girl, e da lì ho scoperto il mondo del musical, che per me è diventato talmente tanto importante da spingermi a iscrivermi in un’Accademia di teatro non appena concluso il liceo. Recito, canto, insegno canto, mi diverto a ballare, ma in realtà sono ingarbugliata come la mia massa di capelli ricci.

Perché il titolo “Candele”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

Candele è una parola che racchiude un po’ tutto il senso della canzone: è un’immagine ben precisa, e in questo testo mi sono divertita a mettere tante immagini come se fossero delle fotografie; ma soprattutto le candele sono qualcosa di estremamente vivo e al tempo stesso fugace. Sono fonte di luce, emanano calore, e mentre si sciolgono cambiano forma. Hanno un forte potere evocativo, e sono anche molto intime, romantiche… rappresentano l’introspezione e il senso di nostalgia, desiderio e cambiamento di cui parla il brano. Accendere le candele al posto delle luci in una stanza cambia decisamente l’atmosfera.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali sono i riferimenti artistici che hanno aiutato l’ispirazione nella tua musica?

Io vengo da un mondo un po’ variegato, perché papà mi ha fatta crescere ascoltando autori come Eric Clapton o i Beatles e tutto un filone di rock degli anni ‘60s, mentre io mi sono appassionata al musical, ma ho sempre amato anche il cantautorato italiano e il pop più commerciale. In questo brano sono andata su un sound decisamente più pop rock e ho preso come riferimento artisti internazionali come Billie Eilish. A prescindere dai miei gusti, in fase di arrangiamento cerco sempre di ispirarmi ad artiste la cui sonorità vocale sia simile alla mia, per capire come e cosa si può esaltare della voce.

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

Gli obiettivi sono tanti… mi piacerebbe fare tanti concerti, far ascoltare il più possibile la mia musica, sperimentare con la mia creatività. Ogni giorno si aggiunge un tassello e la cosa più importante è farlo in maniera autentica. Con questo progetto sto conoscendo e capendo più me stessa di quanto non abbia mai fatto in tutta la vita. L’obiettivo principale è volermi bene e godermela.

Come nasce un tuo brano di solito? Raccontaci qualche aneddoto!

Io parto sempre dalla melodia. Mi ronza qualcosa per la testa e lo registro, ovunque io sia. Quasi sempre però scrivo di notte, ed è forse per questo che le mie canzoni sono così introspettive! C’è sempre una verità, un bisogno… spesso la scrittura nasce da una delusione, come se cercassi forza in me stessa e nella mia musica quando il resto del mondo mi dice di no, ma ho imparato a scrivere anche nei momenti in cui sono più spensierata.

Artisticamente parlando rifaresti tutto oppure hai di rimpianti?

Gli unici rimpianti che ho sono le cose che non ho fatto o che non so. Mi dispiace non aver imparato a danzare da bambina, non aver suonato il pianoforte prima… però devo anche riconoscermi che ho fatto e faccio tantissime cose, quindi, va bene così.

Momento spoiler! Piani per il futuro? Live all’orizzonte?

Usciranno nuovi brani in men che non si dica. Tanti progetti sia per la musica che per il teatro.


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