Armonia. Per il duo marchigiano dei Soundelirio, ovvero Francesco Quinto e Alessandro Tacchini, la bellezza parla di equilibrio… in fondo l’armonia è anche questo in senso romantico. E noi lasciamo dunque girare questo disco anche con un senso alto di armonia, pensando anche a questo concetto dei “mostri” in pena per la loro diversità. Un concetto socialmente importante, anzi determinante in un’epoca di totale omologazione. Un power rock che si colora anche di quel pop anni ’90 che ha scolpito generazioni intere… generazioni che oggi si affacciano alla “V Stagione” – tanto per parafrasare una delle visioni connesse a questo disco – con un disagio decisamente penalizzante. Tra liriche sfacciate e allegorie, “Mostralgia” sembra essere un disco davvero ricco di bellezza…
Noi spesso parliamo di bellezza. Andiamo oltre però. Mettiamo da parte
quella bellezza utile da sfoggiare in scena. Per voi cos’è la bellezza?
La bellezza per noi è armonia. Non solo musicale. E’ un concetto che inseguiamo in ogni parte della nostra vita. La bellezza passa per l’etica, per l’equilibrio e per la crisi. Bellezza è dire la verità e non portare maschere. Bellezza è un suono, un volto, un gesto altruista. E’ condividere, essere compassionevoli. Offrire aiuto e ripristinare squilibri. Bellezza è far corrispondere se stessi e ciò che si fa al tessuto invisibile dell’universo. Allora si splende. Ma quanto è difficile…
E quanto incide poi sul risultato finale?
Facciamo musica per un estremo bisogno interiore. Non c’è un altro motivo. Il rock ci fa sentire vivi e ci porta per mano fuori dall’ordinario, in un luogo magico fatto di emozioni e colori. Anche di ombre. In quel luogo perdiamo la cognizione del tempo. Siamo ai confini della realtà. Ci vengono i brividi degli esploratori quando percorrono nuove vie, scalano nuove vette. Accettando il rischio di cadere o di scoprire cose inquietanti. Comunque. Per riportare qualcosa indietro, che prima non c’era. E non è bellezza tutto questo?
Beh certamente non possiamo non parlare di glamour se pensiamo alle
“dimensioni” del vostro rock. C’è molto glamour o sbaglio?
C’è nella misura in cui si bada al tessuto degli arrangiamenti, quelli della chitarra, ad esempio. Se con questo termine si intende un certo gusto del pieno, dell’esplosione di colori, del culto della personalità. Ci è piaciuto costruire una rete, a volte quasi impercettibile, su cui farci viaggiare sopra un treno spoglio e distorto. Ne sentite il rude sferragliamento ma, come ci fai notare, sotto sotto c’è qualcosa di caldo e romantico. Tutto al servizio della suggestione finale.
Bella questa copertina. Ce la raccontate? A proposito di estetica…
È una scultura realizzata per i SounDelirio da Cesare D’Antonio, un artista poliedrico e personalissimo, che lavora nella nostra zona. Il cane-mostro, ne ha passate tante (come nel brano presente nell’album, “Blind Dog”), maschera il suo dolore con un trucco pesante ed eccessivo per rendersi fruibile. Tutto inutile, chi è si vede. E a lui, in fondo, non gliene frega nulla. Ne viene fuori un freak. Suscita curiosità e tenerezza. Ma se gli girano, attenzione, ringhia e morde. E’ il nostro feticcio. Amiamo il freak. Lo accogliamo. E’ dei nostri.
E nella diversità… chi e cosa sono i mostri secondo voi?
Ce ne sono di due tipi. Quelli brutti e quelli belli. I primi non ci interessano. Non diamo loro voce. Per quelli, basta accendere la tv. I mostri che popolano il nostro album “Mostralgia” sono esseri puri e purificati. Spesso dal dolore. Sono i luoghi dell’anima più autentici, i corpi disabili, le menti afflitte, i destini difficili. Sono quelli che ci passano accanto e combattono in solitudine guerre silenziose. Sono i diversi e gli emarginati. Quelli che danno ricchezza alla terra. Quelli senza pelle, che regalano impulsi di opportunità. Dai quali vogliamo attingere a piene mani. E con i quali vorremmo sempre ridere e piangere insieme.
E qui voglio proprio citare il singolo. Cos’è la V Stagione? Ormai si
pensa quasi subito solo alle serie tv… e invece?
“Nato nella V stagione” è un brano decisamente mainstream per quanto riguarda le sonorità. Abbiamo scelto di dare un vestito che avrebbe veicolato più facilmente il testo. Ci interessava il messaggio, portato dalla suggestione. E’ dedicato ai diversi, di tutti i tipi, quelli fuori dall’ordinario. Quelli che guardano i “normali” nuotare come pesci in acquario. Sono dall’altra parte, quasi sempre in solitaria. Loro hanno visto “navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione”…E sanno cosa si prova. Fa freddo là fuori. Ma…che coraggio!
https://www.youtube.com/watch?v=PHIi3UwHZuE
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