SPECIALE FANTAFESTIVAL: DOMIZIANO CRISTOPHARO CI RACCONTA IL SUO “PHANTASMAGORIA”

Amici di Mondospettacolo il 34° Fantafestival si sta avviando verso la conclusione, mercoledì 23 luglio ci saranno le premiazioni e vedremo quali opere saranno premiate dalla giuria, nel frattempo continuano i miei speciali sui film trasmessi. Oggi parleremo di “PHANTASMAGORIA” una coproduzione italo/francese. Il film racconta 3 storie di fantasmi  divise naturalmente in 3 episodi.

Sono in compagnia del regista del 3° Episodio dal titolo: IL SERPENTE DALLA LINGUA D’ACCIAIO diretto dal geniale regista Domiziano Cristopharo.

 

Domiziano come stai innanzitutto?

Ciao Alex e ciao a tutti i lettori di Mondospettacolo, sto bene e ti ringrazio per lo spazio dedicato a PHANTASMAGORIA sul tuo portale 🙂

Come nasce la tua partecipazione al progetto?

Quando Mike mi ha coinvolto nel suo progetto, l’ho trovato da subito affascinante e con grandi potenzialità. Difficile, specie per un low budget; una sfida sicuramente… per cui ho accettato.

 

Raccontami un po’ come hai partorito le idee per il tuo episodio?

La storia che avevo in mente per il mio episodio ha subito molte manipolazioni. L’idea che pervade il film è quella del fantasma, una qualcosa di cui tutti parlano, ma che nessuno ha mai visto. Volevamo discostarci dai fantasmi tipici dei film che son quasi dei guerrieri con poteri tali da distruggere case. La forza dei fantasmi e il loro fascino è l’ambiguità che possano esserci e non si vedono. Questo abbiamo cercato di mantenere negli episodi. Solo suggestioni che alla fine, infatti, non portano a niente.

Forse il film non è nemmeno un horror.

Inizialmente volevo raccontare di un operaio che durante i restauri di un vecchio teatro incontra un uomo che gli racconta strane storie sul posto, e poi scopriamo che proprio quell’uomo è il fantasma.
La storia ha preso corpo per non diventare solo un racconto ad effetto, e quindi si è sviluppata la permanenza di questo operaio nell’albergo in cui anche l’uomo morto albergava.
Quindi per cercare coerenza e profondità di personaggi la storia virò sul rapporto fra le suggestioni di cui questo restauratore è vittima, ed il paragone con l’albergatore.
Con lo sceneggiatore Davide Chiara poi, abbiamo dato una forte quadratura al tutto, sfaccettando e rendendo plausibile la gabbia in cui la storia si muove, che invece per me doveva esser solidissima proprio per restare ancorati alla realtà.

E la storia finale è diventata quella che vedete nel film.

 

Il tuo episodio ricorda un po’ quelle atmosfere anni 70 o sbaglio?

Non sbagli (sorride).Il mio episodio (senza spoilerare troppo) è qualcosa fuori dal comune… roba che negli anni 70 era routine, ma che dalle reazioni a volte del pubblico odierno, mi fa capire come ci siamo allontanati dalle spericolate sperimentazioni del nostro cinema che ha fatto scuola nel mondo.
La storia è di un goffo italiano che trova riparo in un hotel. Straniero in terra straniera il ragazzo è sempre più spaesato da situazioni ambigue, finché il suo aspetto inizia a cambiare, così come il suo carattere. Ottima la prova di Alberto Cattaneo per me, e degli altri 2 attori (Vittorio Castellano, Poison Rouge) che regalano il giusto senso di grottesco e mistero.
A proposito di anni 70, il titolo del mio episodio è un chiaro riferimento a certi titoli di moda, qui la lingua d’acciaio è un rasoio… chi sia il serpente, ve lo lascio scoprire.

E la musica?

La musica è di Eros Cartechini e ho molto amato il suo contributo minimal che arricchisce senza invadere le atmosfere del film. Il risultato è un bel lavoro di squadra in cui è il film il risultato finale e non il proprio singolo lavoro… laddove troppo spesso oggi vedi costumi fuori luogo, senti musiche invasive e primi piani regalati a vuoto. Non è così che va fatto un film per me.

Come sono stati i rapporti sul set? Immagino non sia stato facile fare un film con un gruppo di lavoro diviso tra le varie regioni e tra 2 nazioni

Infatti Alex, è stato difficile stare uniti fra diverse regioni di Italia e Francia, rapportarsi fra noi. Ma siamo stati una squadra affiatata. Ho avuto la fortuna di collaborare alla stesura del personaggio in Stop Motion di Paolo Gaudio, realizzato magistralmente come sempre, che aggiunge quel tocco di phantasmagorico in più (la phantasmagoria era un semplice trucco da baraccone, una lanterna magica che proiettava immagini spaventose nei circhi ambulanti… e a questo si rifà il personaggio).

Parlami delle location

Ho girato in un posto che volevo sembrasse il Galles come l’est Europa. Ho goduto dei magnifici panorami e locali di SECINARO in Abruzzo, dove Luigino e Antonello Barbati mi han accolto a braccia aperte.
Son stati i miei mecenati… il calore della provincia in confronto alla spocchia frenetica delle grandi città è un toccasana. Abbiamo girato 5 giorni in un paradiso di relax e ottimo cibo. Vi consiglio una visita in Abruzzo… al di la del terremoto c’è davvero molto altro di cui parlare li!

 

Domiziano grazie per averci raccontato il tuo “PHANTASMAGORIA”!

Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutte le grandi cose che stai facendo e invito tutti i nostri lettori a vedere “PHANTASMAGORIA”

Grazie Alex un saluto a te e a tutti i tuo lettori!

Alex Cunsolo