Speciale “The End? L’inferno fuori”: l’intervista a Claudio Camilli

E’ in questi giorni nei cinema italiani “The End? L’inferno fuori”, il film ci è piaciuto così tanto che noi di Mondospettacolo dopo aver pubblicato la recensione e dopo aver intervistato il regista Daniele Misischia, abbiamo pensato di intervistare il bravissimo coprotagonista del film “Claudio Camilli”.

Prima di intervistarlo, leggiamo insieme la sua scheda:

Claudio Camilli,nasce a Monterotondo in provincia di Roma nel 1982. Fin da piccolo collabora con il fratello Riccardo nella realizzazione di corti e film indipendenti in veste di attore e assistente alla regia. Nel 2001 è coprotagonista in “Guarda che luna!”, per la regia di Riccardo Camilli, a cui fanno seguito, sempre come interprete, “Abbiamo scherzato” (2003), “Com’è bella la città” (2005), “Giovani disponibili” (2008) e “Giudizi universali” (2012). Nel 2005 ha un ruolo nel corto prodotto da Fandango “Mai dove dovremmo essere” di Davide Minnella, accanto a Sergio Rubini. Nel 2010 è nel cast della serie “Boris 3” per la regia di Davide Marengo, nel ruolo dell’assistente di Biascica. Nel 2012 ha un piccolo ruolo accanto ad Edoardo Pesce nel film “Ganja Fiction”, di Mirko Virgili, e nel 2014 è il protagonista maschile della docu-fiction “Amore Criminale”, mentre dal 2009 inizia una lunga collaborazione – in qualità di attore e a volte co-sceneggiatore – con il regista indipendente Daniele Misischia, col quale realizza moltissimi corti e film indipendenti tra cui “Reality”, “Devil on the road”, “The Bunnyman” “Anna, cronache di un’attrice emergente”, “Panopticon” e i film “Il giorno dell’odio” (2010) e “The End? L’inferno fuori”, in uscita nei cinema italiani nel 2018, accanto ad Alessandro Roja. Sempre tra il 2016 e il 2017 è protagonista del film “Cattivo sangue” di Simone Hebara e tra i protagonisti di una puntata della serie “L’ispettore Coliandro”, per la regia dei Manetti Bros nel ruolo di “Pigna” Mentre nel 2017 è co protagonista della riuscitissima commedia “Peggio per me” diretta da Riccardo Camilli e nelle sale italiane nel 2018.

Ciao Claudio benvenuto su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, sto benone grazie.

Come ho scritto nell’introduzione del nostro redazionale, tu sei il coprotagonista di questo bello e sorprendente horror italiano, come nasce la tua partecipazione al film?

La mia partecipazione al film doveva esserci già circa 8 anni fa. Quando Cristiano e Daniele scrissero questa storia avevano pensato subito a me per il personaggio di Marcello. Per ovvi motivi di budget il film rimase in cantiere. Quando i Manetti Bros sposarono il progetto e partì ufficialmente la preparazione del film, Daniele e Cristiano quasi si imposero con la produzione per avermi in quel ruolo. Non essendo un attore famoso che richiamasse pubblico, I Manetti erano inizialmente e giustamente titubanti. Ma dopo la visione del film mi presero da parte e si complimentarono con me.

Come ti sei trovato nei panni del poliziotto ammazzazombie di The End?

Io credo che per qualsiasi attore sia estremamente eccitante e divertente  interpretare un personaggio simile. E’ stato faticoso sotto alcuni aspetti, stare molte ore  li dentro, con un armatura abbastanza pesante e protesi e altre cose appiccicose addosso 🙂 Ma ho amato Marcello fin dalla prima lettura della sceneggiatura. Un duro dal cuore d’oro che non si vergogna di mostrare la sua sensibilità.

Claudio Camilli & Alessandro Roja durante una pausa sul set del film

Si può dire che il film lo avete fatto praticamente tu e Alessandro Roja, decisamente una interessante prova di recitazione, in un contesto un po’ inusuale per gli attori italiani, (erano praticamente anni che attori italiani non si recitavano in uno zombie Movie proiettato al cinema) cosa pensi a tal proposito?

Beh si. Appunto per questo, che da molti anni non si vedevano attori Italiani recitare in un film di zombie, ho sentito di avere carta bianca e di dare al personaggio le sfumature che volevo io senza scimmiottare gli eroi degli action Americani. Purtroppo cè ancora chi è convinto che un film horror italiano debba per forza essere recitato con la dizione perfettamente pulita e un impostazione precisa. Io non sono d’accordo, specialmente se il film in questione è ambientato a Roma.

Con Daniele Misischia (il regista del film) hai realizzato moltissimi corti e film indipendenti, tra i tanti lavori fatti con Daniele, quale o quali  ti hanno dato maggiori soddisfazioni?

Sicuramente “Il giorno dell’odio”. Un film del 2012 veramente  ma veramente indipendente sotto ogni punto di vista. Girato con una piccola telecamera hd, due luci rimediate ed un microfono attaccato all’asta con lo scotch. La storia di questo piccolo criminale di periferia di nome Gianni, che per restituire una somma di denaro entro fine giornata, ne combina di tutti i colori coinvolgendo in un escalation di violenza chiunque abbia a che fare con lui.Su Youtube ebbe un buon riscontro di pubblico e moltissime recensioni positive.

Negli ultimi due mesi ti abbiamo visto nella commedia Peggio per me, diretta da tuo fratello Riccardo, e in questo zombie movie. Puoi parlarci di questi due ruoli così differenti?

Il personaggio che interpreto in Peggio per me è Carlo. Un ragazzo con il guizzo del suicidio che vive tappato in casa in vestaglia con la madre. Una persona estremamente fragile e priva di ogni stima per se stesso che da adolescente non ha mai superato una delusione amorosa, cadendo sempre di più in una depressione asfissiante.Marcello in The End è una cosa totalmente diversa. Quando appare, è lui in quel momento l’unico salvatore, l unica speranza a cui può aggrapparsi Claudio Verona. Forse l’unica cosa che può accomunare Carlo e Marcello è la sensibilità ed il buon cuore.Ho girato i due film con un anno di distanza l’uno dall altro e per uno scherzo del destino Peggio per me è approdato al cinema a Luglio di quest anno, un mese prima di The End? L inferno fuori. Interpretare due ruoli cosi totalmente opposti, è sempre una bella sfida.

Hai fatto Cinema e Televisione, se ti costringessero a scegliere tra questi 2 palcoscenici, che cosa sceglieresti e perchè?

Senza dubbio il cinema, specialmente ora che piano piano si sta tornando ad un certo genere che negli anni era svanito nel nulla. Almeno per me, in tv, a parte rarissimi progetti, cè poco di cui essere entusiasti.

Tornando agli zombie di Misischia, c’è un episodio o un retroscena particolare che ci vuoi raccontare? Ad esempio, prendendo l’ascensore con qualcuno non ti è mai venuto in mente di pensare e se la trama del film diventasse realtà? 

Fortunatamente non mi è mai successo, ma da quando ho girato questo film è un pensiero che mi viene ogni volta che vado a casa di Misischia. Abita al quinto piano e ogni volta che entro li mi faccio il segno della croce perchè è un ascensore molto stretto e non sarebbe piacevole vivere li dentro le stesse esperienze di Claudio Verona. Sarebbe molto sgradevole anche senza infetti! 🙂

Scherzi a parte, dove ti vedremo prossimamente in tv o al cinema?

Molto probabilmente al cinema nel prossimo anno. In un film che si chiama “Cattivo Sangue” del regista esordiente Simone Hebara. Un progetto in cui credo molto. Un noir metropolitano che strizza l’occhio a Refn e Kitano ambientato fra Malta e Ostia.

Hai mai pensato di girare un film come regista?

Un film no. Non sarebbe il mio posto, anche se nel 2004 mi sono divertito a realizzare un cortometraggio Pulp da regista con mio fratello e un gruppo di amici con cui vinsi svariati premi in giro per festival. Un esperienza molto divertente che però è morta li…

Il mio caporedattore “Francesco Lomuscio”, mi ha suggerito di farti questa domanda: quali zombie movies ti sono rimasti nel cuore e ancora, durante la tua recitazione in The End? Ti sei anche ispirato ai favolosi poliziotti del capolavoro di Romero Zombi?

Ovviamente Zombi, l’Alba dei morti viventi, Io sono Leggenda, 28 Giorni dopo, il recente Train to Busan e i fantastici, seppur in chiave ironica, L’alba dei morti dementi e Benvenuti a Zombiland. E sinceramente, ho cercato di interpretare questo ruolo senza farmi influenzare da altri personaggi.

Claudio, la nostra intervista termina qui, ringraziandoti per essere stato con noi, ti faccio a nome mio e di tutta la mia redazione i complimenti per la tua carriera.

Grazie a te Alex, a tutta la tua redazione e a tutti coloro che hanno letto la nostra intervista.

Alex (Napoleone Wilson) Cunsolo