Splatter, trash e sesso violento in blu-ray con Found. e Atroz

Rispettivamente datati 2012 e 2015, lo statunitense Found. di Scott Schirmer e il messicano Atroz di Lex Ortega sono i due nuovi titoli – in versione originale sottotitolata in italiano – attraverso cui Digitmovies espande la propria collana in alta definizione Spasmo Video, dedicata alle produzioni underground maggiormente estreme.

Tratto da un romanzo di Todd Rigney, il primo pone al proprio centro il dodicenne Marty, interpretato da Gavin Brown, appassionato di cinema horror e graphic novel che, continuamente bullizzato dai compagni di scuola, vive in una famiglia totalmente incapace di ascoltarlo e aiutarlo e della quale il fratello maggiore Steve alias Ethan Philbeck lo sprona a reagire ai suoi aguzzini.

Quindi, ciò che ci si aspetterebbe nel corso della oltre ora e quaranta di visione è l’ennesima vendetta proto-slasher tipica dei revenge movie, ma Found. sceglie inaspettatamente di prendere un’altra strada dal momento in cui il protagonista si imbatte nella visione in videocassetta di Headless, film altamente sanguinolento e trash incentrato su un tizio mascherato che tortura, uccide, cava occhi e poi li ingurgita.

Una strada che, attraverso una lenta evoluzione narrativa, sembra guardare più al cinema di autori quali Gregg Araki e Larry Clark – rispettivamente registi di Mysterious skin e Kids – che alla celluloide dell’orrore vera e propria, pur omaggiandola non poco attraverso la citazione verbale dei barkeriani Hellraiser e Cabal e lo sfoggio dei poster e delle vhs di cult e scult del genere del calibro di Horror – Caccia ai terrestri, The deadly spawn, Popcorn e Wild zero.

All’insegna di una atipica, progressiva discesa in fotogrammi nella follia a proposito di cui è bene non anticipare null’altro e che è affiancata nella sezione riservata ai contenuti speciali dal trailer originale, due cortometraggi (il citato Headless e Deep dwellers) visionabili anche con commento audio, oltre mezz’ora di making of, cinque minuti di gag reel e quattro minuti di introduzione al film a cura del filmmaker Alex Visani.

L’Alex Visani che introduce anche il blu-ray di Atroz, il cui produttore associato è nientemeno che una vecchia conoscenza del bis nostrano: Monsieur Cannibal Ruggero Deodato.

Blu-ray dispensatore nel comparto extra anche dello short originale da cui tutto prese le mosse, del trailer, di due commenti audio (uno in inglese, l’altro in spagnolo) e di quattro featurette della durata di quattro minuti ciascuna: una riguardante il crowdfunding per realizzare il lungometraggio, una sugli effetti speciali, una di conversazione con la produttrice Abigail Bonilla e una in compagnia del sound designer e fonico Luis Flores.

Introdotto dalla dichiarazione dell’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani “In Messico, uccidi chi vuoi e te la cavi”, si tratta senza alcun dubbio di uno degli elaborati da schermo più esagerati, morbosi e ributtanti mai visti.

Il ritrovamento da parte della polizia di una videocamera contenente filmati di violenza disturbante, infatti, per la gioia di coloro che hanno amato low budget a base di sevizie e pornografia del gore quali Violent shit di Andreas Schnaas o la serie giapponese Guinea pig non rappresenta altro che il pretesto per mostrare efferate sequenze destinate a mettere a durissima prova anche lo stomaco dello spettatore maggiormente preparato a visioni simili.

Perché, man mano che prende forma un sottotesto a suo modo complottista e che, non senza un retrogusto di denuncia sociale, si approda ad un epilogo a sorpresa, le riprese a mano conferiscono un tono da reportage verità e, se vogliamo, da snuff movie alla sequela di situazioni comprendenti unghie strappate, vomito, escrementi, sodomia, incesto e un rapporto sessuale consumato con una donna mestruata; man mano che lo stupro si rivela utilizzato come punizione corporale, ma, soprattutto, morale ai danni delle vittime.

 

Francesco Lomuscio