Stasera in tv su Rai Movie alle 21,10 A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot), un film del 1959 diretto da Billy Wilder. Considerato una delle migliori commedie della storia del cinema statunitense, il film vinse un Oscar e tre Golden Globe, tra cui il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale a Marilyn Monroe e miglior attore in un film commedia o musicale a Jack Lemmon, che per la sua interpretazione ricevette anche un Premio BAFTA. Nel 1989 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al quattordicesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al ventiduesimo posto. Nel 2000 l’ha inserito al primo posto della classifica delle migliori cento commedie statunitensi. Nel 2005 la battuta «Well, nobody’s perfect» (Beh, nessuno è perfetto) è stata inserita al quarantottesimo posto della classifica delle migliori cento battute del cinema statunitense. Con Tony Curtis, Jack Lemmon, Marilyn Monroe, Joe E. Brown, George Raft, Pat O’Brien, Nehemiah Persoff, Joan Shawlee.
Trama
Testimoni involontari del massacro di San Valentino, Joe e Jerry, di professione musicisti, sfuggono ai gangster e si fanno assumere in un’orchestra di sole donne, travestendosi e celando a tutti la loro identità. Tempi duri, soprattutto perché ambedue si innamorano di Zucchero Kandinski, una deliziosa suonatrice di ukulele. Al tepore della Florida però sbocciano anche altri amori: per esempio quello tra un vecchio miliardario rincitrullito e una delle due “bellezze” in incognito.
“Giunto alla sua sedicesima pellicola e dopo una carriera già costellata di opere che hanno segnato la storia del cinema, Billy Wilder riesce nel magico compito di dare vita a quella che alcuni critici hanno descritto come “il film perfetto” o “la più grande commedia della storia del cinema”. Se il ritmo (come sempre, in Wilder, fenomenale) e la genialità dell’intreccio (con i temi del travestimento e dello scambio di ruoli, topoi del regista, qui portati a vero e proprio vulnus narrativo) non rappresentano nulla di nuovo nella filmografia wilderiana, è nella capacità di rendere, attraverso il filtro della commedia, leggeri e non scandalosi temi come le stragi dei gangster e, soprattutto, l’omosessualità latente in ogni persona, che Billy Wilder si rivela un vero e proprio genio del cinema, allo stesso tempo malizioso e pungente, delicato e spregiudicato. Il resto lo fanno il terzetto di attori protagonisti (con una Marilyn Monroe in stato di grazia, qui alla miglior interpretazione della sua carriera), scene entrate di diritto nella cultura popolare occidentale del ‘900 (Curtis che finge di essere un magnate che colleziona conchiglie Shell in giro per il mondo; Marilyn che suona l’ukulele) e la celebre frase finale, «nessuno è perfetto», che con il suo furbo candore potrebbe riassumere in tre parole tutta la filmografia del regista. Entrato di diritto nella storia del cinema, è stato inserito dall’American Film Institute al primo posto nella classifica delle migliori cento commedie di sempre e al quattordicesimo in quella delle migliori cento pellicole americane in assoluto. Sceneggiatura di Billy Wilder e I.A.L. Diamond, fotografia di Charles Lang. Oscar ai costumi (Orry-Kelly)”.
(LongTake)
Luca Biscontini
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