Stasera in tv alle 21,15 su Rai Storia Il ferroviere di e con Pietro Germi

Stasera in tv alle 21,15 su Rai Storia Il ferroviere, un film del 1956 diretto e interpretato da Pietro Germi, presentato in concorso al 9º Festival di Cannes. Il film nasce da un soggetto autobiografico intitolato Il treno di Alfredo Giannetti che lo adattò per il film insieme a Luciano Vincenzoni e Pietro Germi. La produzione de Il ferroviere era inizialmente della Ponti-De Laurentiis, ma il film venne realizzato dal solo Carlo Ponti che «non credeva nel progetto» e – anche per rallentarne la realizzazione – per la parte del protagonista propose nomi impossibili come quelli di Spencer Tracy e Broderick Crawford. Fu Giannetti a intuire che Germi avrebbe voluto e potuto interpretare il ruolo principale e fu lui a dirigerlo nei provini che convinsero Ponti. Con Pietro Germi, Sylva Koscina, Luisa Della Noce, Saro Urzì, Carlo Giuffrè, Amedeo Trilli, Renato Speziali, Edoardo Nevola.

Trama
Andrea Marcocci ha lavorato per tutta la vita nelle ferrovie, ma non ha mai fatto amicizia con i colleghi; in più i figli si dimostrano una delusione: il maschio infatti non vuole lavorare, mentre la ragazza continua ad avere relazioni extraconiugali. Andrea inizia a bere sempre di più fino a quando subisce un incidente ferroviario: in quel difficile frangente, i compagni di lavoro gli negano la solidarietà perché lui aveva lavorato durante uno sciopero.

Con Il ferroviere Germi offre uno spaccato sociologico dell’Italia popolare e proletaria degli anni Cinquanta appena uscita dalla seconda guerra mondiale. Cominciavano allora a manifestarsi i segni di quei problemi familiari e sociali che travagliarono la vita del paese in rapido mutamento. Sono presenti infatti i temi del contrasto tra le generazioni, delle lotte sindacali per le dure condizioni di lavoro, il mutamento dei valori morali a cui Andrea, uomo autoritario legato al passato, non sa e non vuole adeguarsi. Il mondo sta velocemente cambiando, come i suoi treni, ma lui non se ne rende conto. Il tutto è trattato in modo emozionale dal regista che, facendo leva sui sentimenti degli spettatori, più che sulla loro ragione, li coinvolge e li fa partecipi. La storia, però, non appare mai melensa, ma al contrario, anche per merito dello sceneggiatore Alfredo Giannetti e della grande e sanguigna interpretazione di Pietro Germi, risulta sincera e autentica.

Appassionato in particolare il giudizio che del film dà Ermanno Olmi: «Settembre 1961, a Roma. Da Rosati a via Veneto. Germi lo trovavi sempre lì, al bancone del bar, seduto davanti a un bicchiere di vino. Non era una posa d’artista: era davvero nella sua natura starsene silenzioso a pensare sorseggiando del buon vino. Se non avessi saputo ch’era un celebre regista e anche attore avrei detto, per istintiva sensazione, che poteva essere un ferroviere. Perché mi ricordava mio padre come lo avevo in mente da bambino: anche lui ferroviere. Gente solida, buoni bevitori ma rigorosamente sobri in servizio. Quel giorno di settembre, fu proprio Germi a rivolgermi un saluto. Fino ad allora, io lo incontravo spesso lì (lo ammiravo moltissimo), ma non avevo mai osato importunarlo. Mi disse che aveva visto Il posto, il mio film che era stato alla Mostra di Venezia e che gli era piaciuto. Io gli confidai la grande emozione (e le lacrime!) per il suo Ferroviere. Ma al di là della grazia sublime dell’opera ‒ di una rara potenza poetica! ‒ c’era per me una ragione particolare, che mi faceva amare in modo speciale quel suo film: riguardava la mia stessa vita e quella di mio padre che aveva attraversato le stesse vicende del suo ferroviere».

Nonostante sia stato accusato dalla critica autodefinitasi “di sinistra” di indulgere verso linee narrative “deamicisiane”, il film secondo altri interpreti invece evita le accuse di facile moralismo populista, grazie alla sceneggiatura di Giannetti, che focalizza l’attenzione sul lato umano dei personaggi, e al taglio neorealista-intimistico, che resta la migliore capacità stilistica di Germi, sia come regista che come attore.

 

 

Luca Biscontini