Stasera in tv Basta che funzioni di Woody Allen

Stasera in tv su Twenty Seven (canale 27 DT) alle 21 Basta che funzioni (Whatever Works), un film del 2009 scritto e diretto da Woody Allen. Il film è stato girato a New York, segnando il ritorno di Woody Allen nella sua città natale dopo quattro film girati in Europa, tre a Londra (Match Point, Scoop e Sogni e delitti) ed uno a Barcellona (Vicky Cristina Barcelona). Protagonista del film è un alter ego di Allen, Larry David, star della serie televisiva Curb Your Enthusiasm e co-creatore della serie Seinfeld. Il film era stato scritto da Allen verso la fine degli anni Settanta e il protagonista Boris Yellnikoff, ruolo infine impersonificato da Larry David, era stato ideato per venir interpretato da Zero Mostel, che tuttavia morì nel 1977, l’anno di uscita di Io e Annie, prima che il progetto potesse realizzarsi, e portando Allen a “congelare” di fatto il film per oltre 30 anni. Basta che funzioni è presentato in anteprima al Tribeca Film Festival il 22 Aprile 2009, nelle sale cinematografiche statunitensi è distribuito il 19 Giugno. Esce in Italia il 18 Settembre. Con Larry David, Evan Rachel Wood, Henry Cavill, Patricia Clarkson, Kristen Johnston, Michael McKean, Ed Begley jr., Cassidy Gard.

Trama
Un uomo eccentrico, nevrotico e già in là con gli anni (Larry David) intreccia una serie di storie d’amore, ma finisce per legarsi a una giovane del Sud degli Stati Uniti, estremamente naïve (Evan Rachel Wood).

“Dialoghi smaglianti e incendiari, situazioni proposte a lungo ma sempre con una vivissima dinamica cinematografica interna; con la conseguenza che i ritmi, oltre che fluidi, sono quasi aggressivi, non concedendoci altre pause al di fuori dei pepatissimi commenti di quel protagonista verso di noi, con il gusto di farsi avanti da un proscenio. Regge splendidamente quei commenti, e tutte le sfumature del personaggio, un attore come Larry David, degno ad ogni svolta, della sua fama di attore comico di prim’ordine.”
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 18 Settembre 2009)

“Magro e allampanato, pantaloni a scacchi e t-shirt sdrucite, Larry David è un cabarettista tv. Nel film si muove come Allen, ma senza fare del personaggio finto-odioso una macchietta. Non è la solita zuppa direbbe Bianciardi. E anzi tutto il film segna un punto all’attivo nella carriera declinante del regista: per come smantella i cliché newyorkesi sui “bianchi” del sud, per come intreccia i casi anche sessuali dei personaggi, per come imbastisce il gioco delle coincidenze, al di là delle prevedibili battute strappa applauso. Poi, certo, Woody continua ad incarnare un modello intellettuale (ed estetico) intramontabile, almeno per una certa opinione pubblica progressista: l’America – ironica, cotta, metropolitana, psicoanalizzata, civile e pacifista, in definitiva europea – nella quale amiamo rispecchiarci, tanto più oggi che alla Casa Bianca non siede più un texano dal grilletto facile ma un atletico afroamericano.”
(Michele Anselmi, Il Riformista, 18 Settembre 2009)

“Woody Allen dà sfogo al suo pensiero critico, puntando il suo dito indignato sulle stupidità del mondo, e non senza una buona dose di autoironia. L’unico problema, forse, è che questo mondo ridicolo che tanto egli addita, alla fine gli piace. La sua non è una critica dall’interno, radicale anche se ironica, ma un gigioneggiare geniale, galleggiando sui relitti lussuosi di quella modernità occidentale. Anzi, newyorchese.”
(Dario Zonta, L’Unità, 18 Settembre 2009)

 

 

Luca Biscontini