Stasera in tv Come sposare un milionario, con Marilyn Monroe e Lauren Bacall

Stasera in tv su TV 2000 alle 21 Come sposare un milionario, un film del 1953 diretto da Jean Negulesco. Il film trae ispirazione dalle opere teatrali The Greeks Had a Word for It di Zoë Akins e Loco di Dale Eunson e Katherine Albert. La pellicola venne prodotta da Nunnally Johnson per la 20th Century Fox. Il film è il secondo nella storia ad utilizzare il CinemaScope e il primo della 20th Century Fox. Come sposare un milionario ricevette una nomination agli Oscar per i migliori costumi. Con Marilyn Monroe, Lauren Bacall, Betty Grable, David Wayne, Rory Calhoun, Cameron Mitchell, Alexander D’Arcy, Fred Clark, William Powell.

Trama
Tre ragazze, ambiziose indossatrici che vivono a New York, fanno combutta per realizzare il grande sogno della loro vita: sposare altrettanti ricconi e assicurarsi così un futuro da favola. A tale scopo affittano un appartamento lussuosissimo e poi iniziano a tessere le loro trame. Per sposare un milionario però ci vuole la stoffa giusta e, delle tre, soltanto due riusciranno, quasi loro malgrado, a dimostrare di possederla.

“Il Cinemascope, eccitante novità con cui il cinema del 1953 tradisce la propria ansia di prestazione, celebra il larger than life, dunque tanto vale, su tutti i fronti, giocare al rialzo: se ci si dovrà sposare, che sia con un milionario. La storia è classica o se vogliamo risaputa, belle donne all’acchiappo di mariti ricchi, e che portentoso trio: Lauren Bacall principessa del noir, una miope Marilyn le cui gambe stese sulla chaise longue giustificano il formato, l’icona dei reduci Betty Grable a capofitto nel burlesco. Mentre lunghissimi cargo scivolano sull’Hudson intersecando i grattacieli di New York città che sale, mentre planiamo su planimetrie urbane viste da una favolosa terrazza di Sutton Place, o su campi innevati del Maine, o su specchi a cinque facce che offrono una frastagliata teoria di Betty e Marilyn, queste attardate golddiggers (così si chiamavano le arrampicatrici negli spregiudicati anni Trenta) partono unite e solidali alla conquista di amore e liquidità. E la questione morale? Un doppio standard. Siamo in una commedia sentimentale, dunque ci verrà detto che il cuore ha ragioni che il denaro non conosce. Ma siamo in una commedia ideologica, e quel che davvero si intende è che solo il denaro è premio adeguato alle ragioni del cuore. Ancora estremamente divertente, è un film americano importante: e Jean Negulesco, che dirige, e Nunnally Johnson, che scrive, sono due maestri”.
(Il Cinema Ritrovato)

“Forte di un cast di grande richiamo (le tre attrici protagoniste insieme sono garanzia di successo), Jean Negulesco dirige una commedia spensierata e frizzante, badando esclusivamente alla messa in scena ideale per dare vita a una pellicola semplice e scorrevole. Senza prendersi troppo rischi, il regista firma un film godibile e spensierato, non troppo originale ma ugualmente garbato e appagante per un pubblico privo di eccessive pretese. È il secondo film della storia a essere girato in Cinemascope dopo La tunica di Henry Koster dello stesso anno”.
(LongTake)

 

 

Luca Biscontini