Stasera in tv Cronaca familiare di Valerio Zurlini, con Marcello Mastroianni e Jacques Perrin

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 Cronaca familiare, un film del 1962 diretto da Valerio Zurlini, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Vasco Pratolini, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia. Descritto come uno dei film “maschili” più commoventi nella storia del cinema, Cronaca familiare riprende molti dei fatti e motivi del romanzo originale di Pratolini. Mastroianni ci presenta una performance piena di sensibilità e ben equilibrata, quale emergente giornalista nella Roma del 1945. Sceneggiato da Mario Missiroli, Valerio Zurlini e Vasco Pratolini, con la fotografia di Giuseppe Rotunno, il montaggio di Mario Serandrei, le scenografie di Flavio Mogherini, i costumi di Gaia Romanini e le musiche di Goffredo Petrassi, Cronaca familiare è interpretato da Marcello Mastroianni, Jacques Perrin, Salvo Randone, Sylvie, Valeria Ciangottini, Miranda Campa, Nino Fuscagni, Marco Guglielmi, Serena Vergano e Franca Pasut.

Trama
Enrico, un giornalista, riceve una telefonata che gli annuncia la morte del fratello minore, Dino. In preda al dolore, rievoca le principali tappe della loro non facile vita, a partire dall’infanzia, poverissima e desolata dopo la morte dei genitori. Negli anni successivi varie traversie del destino li hanno tenuti a lungo separati anche se, nei brevi momenti di vita in comune, il loro legame ne era sempre uscito rinsaldato.

“Partecipata trasposizione dell’omonimo romanzo di Vasco Pratolini (che contribuì alla sceneggiatura, insieme a Mario Missiroli e allo stesso Zurlini), narrata e riassunta in parte dalla voce fuori campo di Enrico che ricorda gli eventi dopo aver ricevuto la notizia della morte del fratello. Il tono intimista e accorato permette al regista non solo di dipingere un quadro familiare e uno spaccato di storia italiana, ma anche di riflettere su spiritualità, politica ed eguaglianza con inaudita profondità. Perrin praticamente porta a compimento il personaggio interpretato, sempre con Zurlini, in La ragazza con la valigia (1961); Mastroianni, sommesso e segnato dal dolore, trova una delle sue migliori interpretazioni di sempre. Il loro impiego in età differenti, senza troppe preoccupazioni di verosimiglianza, così come il tempo che scorre veloce durante il pranzo di Pasqua con la nonna, sottolineano in chiave anti-naturalistica il valore simbolico di una pellicola che non ha timore nemmeno di affrontare, specie nel finale, la retorica del dolore e dell’abbandono. Curiosamente (e non certo a caso) i titoli di coda non separano interpreti e autori che sono tutti riuniti tra coloro che hanno “realizzato” il film. Un’opera ostica e respingente, ma dall’alto valore artistico. Fotografia di Giuseppe Rotunno. Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia ex-aequo con L’infanzia di Ivan di Andrej Tarkovskij”.
(LongTake)

 

 

Luca Biscontini