Stasera in tv Cuore selvaggio di David Lynch

Stasera in tv su rete 4 alle 00,35 Cuore selvaggio (Wild at Heart), un film del 1990 diretto da David Lynch, basato sul romanzo omonimo di Barry Gifford, vincitore della Palma d’oro come miglior film al 43º Festival di Cannes, conferita dalla giuria presieduta dal regista italiano Bernardo Bertolucci. Interpretato da Nicolas Cage, Laura Dern, Diane Ladd, Harry Dean Stanton, Isabella Rossellini e Willem Dafoe, il film mescola una storia d’amore shakespeariana a eventi bizzarri e scene di violenza insana che lo rendono un road movie atipico, nel pieno stile del regista statunitense. Il film è anche un grottesco omaggio alla storia del Mago di Oz.

Trama
Sailor Ripley, in libertà vigilata, si innamora di Lula Pace, una folle ragazza sempre in preda agli incubi a causa di uno stupro subito nell’adolescenza. Fra i due nasce la passione. Decidono di partire per il Texas, dove Sailor spera di sfuggire alla giustizia. Ma la madre di Lula, rifiutata da Sailor cui si è offerta, sguinzaglia alle calcagna dei giovani, due killer, suoi ex amanti. Di motel in motel, Sailor e Lula iniziano a rimanere a corto di denaro.

“Il film alterna il dettaglio spaventoso, barbaro e kitsch ad inaudite dosi di sarcasmo, capaci di diradare l’effetto iperrealistico in una deformazione da fumetto pornopop.”
(Valerio Caprara, Il Mattino)

“Sarcastica e irascibile questa ‘love story tra due deficienti’ (così Lynch l’ha definita) ridicolizza l’eterno confronto bene male nel contrasto istinto repressione. Cuore selvaggio batte al ritmo di mostruosi zolfanelli che accendono lo schermo e sono l’emblema dei sussulti di un immaginario titanico.”
(Bruno De Marchi, L’Avvenire)

“Anche in Velluto blu, angoscioso incubo onirico, era già presente una dimensione ironica così come non mancava il ricorso al kitsch, ma nel ramificato ‘Cuore selvaggio’ l’ironia è più esplicita, aggressivamente più ostentata e ridondante, e il kitsch dilaga con una naturalezza tracotante.”
(Morando Morandini, Il Giorno)

“È un catalogo, un condensato talmente esasperato da perdere ogni riferimento ragionevole per servire soltanto il cinema dalle sensazioni e dalle emozioni scioccanti, il cinema che scuote e abbaglia, che lascia tramortiti, come accadeva al tempo dei pionieri.”
(Alfio Cantelli, Il Giornale)

 

 

Luca Biscontini