Stasera in tv di 1997: Fuga da New York di John Carpenter, con Kurt Russell

Stasera in tv su Iris alle 22,55 1997: Fuga da New York, un film di fantascienza del 1981, diretto da John Carpenter, con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes ed Harry Dean Stanton. È uno degli ultimi film con Lee Van Cleef, attore di culto delle pellicole western. La pellicola introdusse un personaggio-icona del cinema: l’antieroe “Jena” Plissken (chiamato “Snake” Plissken in inglese), interpretato da Russell. Il soprannome originale del personaggio è probabilmente dovuto al vistoso tatuaggio a forma di serpente (snake in inglese) sul ventre. La sceneggiatura di 1997: Fuga da New York è basata su un soggetto originariamente scritto per Clint Eastwood negli anni ’60-’70. Carpenter la riadattò insieme a Nick Castle. Nel 1996, Carpenter ha girato il sequel, Fuga da Los Angeles. La colonna sonora del film venne composta da John Carpenter ed Alan Howarth: ad eseguirla fu Carpenter stesso.

Trama
In un futuro molto prossimo l’intera città di New York, ormai ingovernabile e preda di bande metropolitane di banditi, è trasformata in un’enorme prigione dalla quale nessuno può fuggire. Caso vuole però che l’aereo presidenziale, dirottato da un gruppo di terroristi, precipiti sulla città. Salvato da una speciale capsula, il primo cittadino d’America viene preso in ostaggio dalla banda del “Duca” che, in cambio, chiede la propria libertà. La polizia infiltra alloraJena Plinski che in sole 24 ore deve compiere la sua missione.

Geniale classico della fantascienza moderna, firmato da un ispiratissimo John Carpenter. Siamo di fronte a una sorta di western post-moderno nel quale New York è la frontiera ormai corrotta dove tutto è possibile; Lee Van Cleef. lo sceriffo spietato al soldo dei potenti. e Kurt Russell, il rude anarchico arrivato costretto a lottare per una causa non sua. Intensissimo il ritmo dell’avventura, bellissime e gotiche le scenografie e la fotografia, e notevoli le prove attoriali dell’intero cast.

1997: Fuga da New York è un’opera tenebrosa che rivisita i peccati, le imposizioni del potere, l’apatia della società e l’indifferenza della stessa nei confronti del prossimo, racchiudendo tutti questi elementi in un contesto scorretto, anomalo, irreale eppure così comprensibile. Quella di Carpenter non è una spaventosa profezia esternata come monito, piuttosto un’angosciante rilettura estremizzata di una realtà brutale divenuta così per colpa di una falsa istituzione governativa che tratta il popolo come fosse un oggetto e considera i criminali come rifiuti immondi da esorcizzare al di fuori del mondo conosciuto. New York è una città tramutatasi in un immenso e soffocante penitenziario governato dal caos e da uno stato tribale di uomo contro uomo. L’essere umano si è tramutato in una bestia primordiale, come se fosse regredito agli albori.

La “fuga”, dunque, rappresenta una voglia di sortita dal sistema, di allontanamento da una società opprimente che schiaccia i deboli, una corsa verso un orizzonte indefinito che abbia la mera e fiduciosa illusione di costituire un luogo lontano e sicuro, in cui il fuggitivo possa ricongiungersi con se stesso e ricominciare una nuova vita.

 

 

Luca Biscontini