Stasera in tv doppio appuntamento con Alberto Sordi

Oggi La7d (canale 29 DT) dedica la prima e la seconda serata ad Alberto Sordi: si inizia alle 21,20 con Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) e si prosegue alle 23,25 con Amore mio aiutami (1969).

Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata è un film del 1971 diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Claudia Cardinale e Alberto Sordi. Il film è stato girato a Roma e in Australia a Brisbane, Broken Hill, Innisfail, Cairns, Sydney e nell’isola di Dunk Island nel Mar dei Coralli. L’auto guidata da Sordi insieme alla Cardinale per gran parte del film è una Morris Minor Serie II Convertibile del 1954. Con Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Riccardo Garrone, Angelo Infanti.

Giovanni Grazzini nel Corriere della Sera del 23 Dicembre 1971 scrive: “il film di Zampa non è soltanto divertente. Girato quasi tutto in Australia, fra autentici emigrati italiani, evoca un mondo che la nostalgia per la patria lontana, l’irrealtà dei paesaggi, la singolarità dei costumi, tingono di assurdo e dove tutto è possibile: anche la comica storia di Carmela ed Amedeo, dietro la quale si disegnano dolore e solitudine. La maschera afflitta ed esilarante di Alberto Sordi, che fonde con molta ironia gli elementi tradizionali del suo personaggio e strizza l’occhio alla cara memoria di Stan Laurel, ha un’espressività eccezionale. E azzeccata è la scelta di Claudia Cardinale, sempre a suo agio nei ruoli che comportano toni bruschi e torvi, dove la bellezza si sposa alla fierezza”.

Trama
Amedeo Battipaglia, italiano ormai non più giovane emigrato in Australia, decide che è arrivato il momento di accasarsi e, ritenendo le australiane troppo emancipate per i suoi gusti, fa venire dall’Italia Carmela. Il fatto che lui non sia bello, anzi soffra di epilessia, e che lei non sia illibata, anzi sia un’ex prostituta, non impedisce ai due, dopo diverse vicissitudini, di convolare a felici nozze.

Amore mio aiutami è un film italiano del 1969, diretto da Alberto Sordi. Un classico delle scene della commedia all’italiana è divenuta la sequenza in cui, sulla spiaggia di Sabaudia, Giovanni, esasperato dalla situazione venutasi a creare, si scaglia su Raffaella inseguendola e picchiandola per svariati minuti. In questa scena la Vitti ebbe come controfigura una giovane Fiorella Mannoia, la quale ha in seguito affermato: “Il massimo che poteva capitare era perdere l’equilibrio per una spinta”, ma, ribadiva, nessuna percossa reale era stata inferta. Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Silvano Tranquilli, Mariolina Cannuli, Ugo Gregoretti.

Giovanni Grazzini nel Corriere della Sera dell’11 Ottobre 1969: “[…] Riallacciandosi in qualche modo a Il marito, interpretato una decina d’anni prima, e continuando quell’intelligente osservazione del costume che attraverso il proprio inesauribile personaggio Alberto Sordi persegue con ammirevole costanza per disegnare e pungere i caratteri della borghesia italiana, Amore mio aiutami è un’opera garbata e sottile, fitta di annotazioni psicologiche, dove, intorno al soggetto di Sonego, Sordi regista ricama un tragicomico minuetto sul tema attualissimo della coppia che dietro una facciata di disinvolto modernismo s’aggroviglia nell’antico gioco delle parti, mescolando scherzo e viltà, dolore e perfidia. Anziché affidarci espliciti motivi polemici, il film tratteggia con malinconica ironia il profilo d’un uomo di mezza età, non a caso battezzato Machiavelli, che né con la violenza né con l’indulgenza affettuosa, maschera del suo torpore morale, riesce a salvaguardare quel bene supremo che la tradizione identifica con l’unità della famiglia. La civiltà del benessere lo mimetizza da marito invulnerabile, ma nel momento dell’ultima scelta non riesce a salvarlo dalla solitudine. L’unica cosa che può nobilitare il suo sgomento è il rifiuto di chiudere un occhio, di ignorare il torto subito. Nascosta fra le pieghe di una commedia brillante, trapunta di situazioni buffe che mettono in un piano un po’ teatrale, questa morale desolata conferisce al film un sapore amarognolo, quasi una vena, di terrore, che riceve attento rilievo dall’interpretazione d’un Sordi misurato e sicurissimo nello svariare dai toni grotteschi a quelli patetici […]”.

 

Luca Biscontini