Stasera in tv Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, con Gary Oldman

Stasera in tv su Paramount network alle 23,30 Dracula di Bram Stoker, un film del 1992 prodotto e diretto da Francis Ford Coppola, tratto dal romanzo Dracula dello scrittore irlandese Bram Stoker. Con Gary Oldman, Winona Ryder, Anthony Hopkins, Keanu Reeves e Cary Elwes. Coppola compie sul testo originale un lavoro di rilettura che, mantenendo inalterata la forma, ne esaspera il contenuto. Grande interpretazione di Gary Oldman, che dà volto e corpo a un Dracula da antologia. Oscar per i costumi (Eiko Ishioka), il montaggio degli effetti sonori e il trucco. Colonna sonora con le voci di Diamanda Galas e Annie Lennox. In parti minori Tom Waits e l’italiana Monica Bellucci.

Trama
Nel 1462 le armate del principe transilvano Vlad sconfiggono i musulmani. Elisabetta viene spinta al suicidio da un falso messaggio che le annuncia la morte dello sposo. In seguito a questo drammatico avvenimento, Vlad si vota per sempre al Male, diventando così l’immortale Dracula. Quattro secoli dopo riceve nel suo castello il giovane agente immobiliare londinese Jonathan Harker, fidanzato con la diafana Mina le cui sembianze sono identiche a quelle di Elisabetta. Il vampiro decide così di trasferirsi nella Londra vittoriana dopo aver messo temporaneamente fuori gioco Jonathan. Giunto a destinazione, il principe vampirizza Lucy, una disinvolta amica di Mina anch’essa prossima alle nozze, ma prima di poter fare altrettanto con Mina si trova a fronteggiare l’olandese professor Van Helsing, che gli dà accanita battaglia. Frattanto Jonathan riesce a fuggire dalla Transilvania. La resa dei conti è vicina e, dopo un’infernale galoppata sulla via del ritorno, Vlad, Mina, Jonathan, Van Helsing e altri personaggi si ritrovano nel castello di Dracula mentre sta per sorgere il sole.

Suntuosa riproposizione coppoliana di uno dei personaggi più lugubri, e allo stesso tempo affascinanti, della storia del cinema ed ovviamente il regista non delude affatto (questo forse è il suo ultimo grandissimo film senza voler nulla togliere a tanti altri buoni lavoro che ha continuato a sfornare anche se in tono minore). Produzione imponente, visione che sa toccare parecchie vette eccelse lungo il suo viaggio, con passione e truculenza che si mescolano creando un ambient di elevata fattura.

Dato che il semplice titolo Dracula era stato già usato in campo cinematografico, e che i diritti su tale titolo erano in mano alla Universal, Coppola volle scegliere Bram Stoker’s Dracula, per sottolineare così la sua fedeltà al romanzo. In realtà però il film si differenzia in molti aspetti fondamentali. Il motivo di queste licenze poetiche è chiarito dal regista: egli non voleva ancora una volta (come precedentemente nella storia del cinema, a eccezione del Nosferatu di Werner Herzog) dare a Dracula l’aspetto e le caratteristiche di creatura mostruosa mutuata da film horror. È anche noto che, in fase di realizzazione, il regista considerò seriamente l’intenzione d’intitolare la pellicola semplicemente D, forse in riferimento alla firma sulla lettera di benvenuto che Harker legge in treno.

L’idea iniziale di Coppola era quella di realizzare il film con uno stile impressionista, giocando con le luci, riducendo al minimo l’arredamento e spendendo molto denaro per la realizzazione dei costumi e del trucco. La produzione però non lo appoggiò in questa idea e gli impose di costruire dei set credibili. Le scenografie vennero realizzate fra gli Sony Pictures Studios di Culver City e presso le London streets degli Universal Studios di Universal City, California. Per ottenere l’effetto “a scatti” dei movimenti di Dracula, Coppola usò un intervallometro, un dispositivo in grado di catturare le immagini a una velocità variabile (inferiore rispetto ai 24 fotogrammi al secondo canonici) e quindi ottenere l’effetto desiderato.

Un grandioso Gary Oldman veste i (molteplici) panni di un Dracula paurosamente invecchiato e in missione verso la Londra del fine ‘800, nel tentativo di riacquistare la propria giovinezza e il proprio amore, reincarnatosi in Mina, fidanzata di Jonathan Archer, intrappolato proprio dal conte Vlad in Transilvania. Confezione sontuosa, fotografia eccellente e qualche interprete eccezionale sono i punti di forza di questo film, un vero meltin’ pot di generi cinematografici che cattura lo sguardo per tutti i suoi 130 minuti.

 

 

Luca Biscontini