Stasera in tv Due di Filippo Meneghetti, con Barbara Sukowa

Stasera in tv su Cielo alle 21,15 Due, un film del 2019 scritto e diretto da Filippo Meneghetti. Il film ha vinto il César come miglior opera prima; è stato candidato ai Golden Globe come miglior film straniero ed è stato selezionato dalla Francia come candidato ufficiale agli Oscar 2021 per il miglior film straniero.  Sceneggiato da Filippo Meneghetti e Malysone Bovorasmy, con la direzione della fotografia di Aurélien Matta, le scenografie di Laurie Colson, i costumi di Magdalena Labuz e le musiche di Michele Menini, Due è interpretato da Barbara Sukowa, Léa Drucker, Martine Chevallier.

Trama
Nina e Madeleine, due donne in pensione, sono profondamente innamorate l’una dell’altra. Agli occhi di tutti, sono delle normali vicine di casa che vivono all’ultimo piano del loro immobile. Ogni giorno, fanno la spola tra i loro due appartamenti. Il pianerottolo è un ponte tra i loro due mondi, tra la vita ordinata di Madeleine, una nonna che riceve regolarmente le visite della figlia Anne, e quella più libera e sradicata di Nina. Un giorno però si verifica un evento che distrugge la loro armonia: Madeleine viene strappata da Nina, Anne scopre gradualmente la doppia vita di sua madre e il divario che separa le due donne diviene un confine che entrambe tenteranno di attraversare a tutti i costi.

«”Volevo dirti una cosa importante per me”. A volte ci sono confessioni, rivelazioni di segreti intimi, che rimangono improvvisamente bloccati nella gola perché rimettono profondamente in discussione tutto lo scenario della propria esistenza e l’immagine che gli altri hanno di noi. Ma questo silenzio ha delle conseguenze. Con il suo straordinario primo lungometraggio, Due, presentato in anteprima mondiale nella sezione Discovery del 44° Festival di Toronto, Filippo Meneghetti, regista italiano che vive in Francia, analizza con una sottile virtuosità tinta di suspense l’amore clandestino e contrastato tra due pensionate, offrendo ruoli meravigliosi alla tedesca Barbara Sukowa e alla francese Martine Chevallier (membro della Comédie Française).

“Hai un problema con le vecchie lesbiche?”. Quando Nina (Sukowa) scopre che la sua amante Madeleine (Chevallier) non ha avuto il coraggio di fare coming out con i suoi due figli (molto grandi) Anne e Frédéric (Léa Drucker e Jérôme Varanfrain) e che si sta tirando indietro dal progetto di vendere il suo appartamento (in una città di provincia francese) per trasferirsi a vivere in coppia a Roma (“possiamo essere chi vogliamo”), perde il controllo in pubblico ed è con l’agente immobiliare che se la prende. Va detto che le due donne vivono l’amore perfetto, vivendo ufficialmente una di fronte all’altra sullo stesso piano, ma in realtà sempre insieme a casa di Madeleine, e questo da alcuni anni e dalla morte di suo marito. E scopriremo persino che il loro colpo di fulmine risale a vent’anni prima. Quindi è un dramma terribile quando Madeleine ha un attacco cardiovascolare. Devastata e costretta a ritirarsi a casa sua, Nina cerca di interferire, con il pretesto dell’amicizia di vicinato, nel difficile processo di convalescenza di Madeleine, che presto trova la sua casa monitorata 24 ore su 24 da un’infermiera (Muriel Benazeraf) e occupata dai suoi figli. I sentimenti di Nina e la certezza che lei sia in grado di aiutare Madeleine a tornare in vita, spinge Nina a correre sempre più rischi e a suscitare sospetti.

Orchestrando minuziosamente un sottile balletto di variazioni sul tema (un’ottima sceneggiatura che il regista ha scritto con Malysone Bovorasmy, in collaborazione con Florence Vignon) attorno alla logica spaziale e simbolica dei due appartamenti antistanti l’uno all’altro, Filippo Meneghetti mostra innegabili qualità di messa in scena, di un’elegante discrezione, su un soggetto forte di cui le sue due attrici principali restituiscono perfettamente le sfumature. Introducendo un po’ di mistero nel prologo e in un’altra scena onirica, il cineasta realizza un raffinato melodramma sentimentale e sociale (le norme sociali, la vecchiaia) particolarmente ben diretto e molto empatico, segnando così un inizio di carriera più che promettente».
(Fabien Lemercier, Cineuropa, 09/09/2019)

 

 

Luca Biscontini