Stasera in tv Elle di Paul Verhoeven, con Isabelle Huppert

Stasera in tv su Rai Movie alle 22,45, Elle, un film del 2016 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Isabelle Huppert. Il film, che è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, è un adattamento cinematografico del romanzo del 2012 Oh… di Philippe Djian. La recitazione della Huppert è stata universalmente acclamata dalla critica: fra gli svariati riconoscimenti ottenuti, l’attrice ha vinto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico ed il premio alla migliore attrice della National Society of Film Critics e si è aggiudicata (avvenimento raro per un attore non anglofono) una nomination all’Oscar alla miglior attrice. Con la direzione della fotografia di Stéphane Fontaine, le scenografie di Laurent Ott, i costumi di Constance Demontoy e le musiche di Anne Dudley, Elle è interpretato da Isabelle Huppert, Anne Consigny, Virginie Efira, Laurent Lafitte, Charles Berling.

Trama
Michèle è una donna tutta d’un pezzo a capo di una compagnia di videogiochi, che ha sempre usato il pugno di ferro sia in ambito lavorativo che privato. La sua vita cambia inesorabilmente quando viene aggredita e violentata nella sua casa da uno sconosciuto con il passamontagna. Inizia così un’ossessiva indagine personale per scoprire l’identità del suo aggressore. Una ricerca che può degenerare da un momento all’altro.

“Dopo dieci anni Paul Verhoeven torna al cinema e con il suo primo film parigino, Elle, firma un raffinato noir alla Chabrol, innervato di morbosità e pieno di ironia. Al centro di una cornice alto-borghese disegnata con tagliente divertimento, un dominante personaggio femminile di ultracinquantenne «vittima-per- versa», di cui Isabelle Huppert si impossessa con autorevolezza, alternando da par suo note inquietanti e registro da pochade.”
(Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa, 22 Maggio 2016)

“(…) toni da commedia feroce, dialoghi taglienti e scene memorabili (la cena di Natale). La Huppert è straordinaria nella sua sferzante alterigia rotta da momenti d’ira o nevrosi. Sulla scorta del romanzo di Philippe Djian Oh…, l’esemplare sceneggiatura di David Birke mescola spunti iperbolici e osservazioni minute per raccontare le differenze di classe e quelle di genere. Alla fine i laici borghesi sono un po’ disumani, e le ‘radici cristiane’ tragiche o ridicole: la cosa giusta è soprattutto ‘non mentire’ e recuperare una solidarietà, un’amicizia (tra donne, nello specifico). Verhoeven dirige in contro-tempo, smontando in fondo il cinema d’autore europeo come ha fatto in passato con la fantascienza o il noir. Ma il suo gioco non aveva mai avuto questa profondità né questa precisione.”
(Emiliano Morreale, La Repubblica, 22 mMggio 2016)

“Catherine Tramell ha trovato il suo match. Quasi venticinque anni dopo Basic Instinct Paul Verhoeven, ci regala un’erede degna della gelida bionda forse serial killer che, con un lieve movimento delle ginocchia, sedusse per sempre Michael Douglas e il pubblico dei multiplex. Per il suo primo film francese Verhoeven sceglie un temerario, originalissimo, registro che contamina la farsa, il thriller psicologico e l’exploitation. Straordinaria complice del settantasettenne regista olandese è una delle attrici predilette di Claude Chabrol, i cui densi interni borghesi sono evocati in questo film. Il primo di Verhoeven da dieci anni a questa parte, l’ultimo del concorso di Cannes 2016, e il più meravigliosamente diabolico. Huppert è in sintonia totale con l’irriverenza del suo regista. Da tempo non la si vedeva divertirsi così. Al punto che, ogni tanto, Verhoeven lascia che la macchina indugi un attimo in più del necessario sul suo volto – aspettando il sorriso. Verhoeven suggerisce una delle più indigeribili fantasie segrete che si possano immaginare. Perché il suo è una commedia sul mistero del desiderio ma anche sulle cicatrici della vita.”
(Giulia D’Agnolo Vallan, Il Manifesto, 22 Maggio 2016)

 

 

Luca Biscontini