Stasera in tv Frankenstein Junior di Mel Brooks, con Gene Wilder

Stasera in tv su su Nove alle 21,25 Frankenstein Junior, un film del 1974 diretto da Mel Brooks. È il quarto film di Brooks, a partire da un’idea di Gene Wilder, che è anche autore della sceneggiatura insieme al regista. Campione d’incassi nel 1975, la pellicola si rifà in senso parodistico al romanzo di Mary Shelley e agli altri celebri film da esso ispirati, che hanno come capostipite Frankenstein di James Whale del 1931. Il film è interamente girato in bianco e nero, adottando una fotografia e uno stile anni Trenta, giocando anche sulle transizioni tra una scena e l’altra proprio per riprendere anche esteticamente i toni del film di Whale. Questo risultato è stato raggiunto utilizzando perfino gli attrezzi di scena del film originale, ricollocati nelle stesse posizioni e negli identici studi di ripresa. In occasione del cinquantesimo anniversario, il film tornerà in sala, in versione restaurata, dal 27 Febbraio al 1° Marzo, distribuito da Nexo Digital. Con Gene Wilder, Peter Boyle, Marty Feldman, Teri Garr, Cloris Leachman, Madeline Kahn.

Trama
Frederick Frankenstein (Wilder), erede del famoso barone, è un brillante scienziato di una università americana. L’apertura del testamento del suo avo lo costringe a raggiungere frettolosamente la Transilvania. L’amore per la scienza, il caso e una qualche inclinazione genetica lo spingono ben presto a ripetere l’esperimento del barone. Funziona tutto bene, tranne che il servo Igor, incaricato di prelevare il cervello di un genio, preleva quello di un pazzo.

“Avevo cinque anni quando nel 1931 uscì il Frankenstein di James Whale. L’estate successiva il film arrivò anche nel cinema di Williamsburg e il mio fratellone Bernie mi portò a vederlo. Rimasi davvero terrorizzato. Più di quarant’anni dopo, quando ormai ero un poco meno impressionabile, il film di Whale avrebbe ispirato me e Gene Wilder per Frankenstein Junior. Decidemmo di fare un perfetto film d’epoca, con tutta la maestria dei film degli anni Trenta di James Whale. E, naturalmente, questa volta con l’aggiunta delle risate. Speravo che Frankenstein Junior desse al pubblico il medesimo trasporto che avevo sperimentato al buio della sala di Williamsburg”.
(Mel Brooks)

Frankenstein Junior fa ridere come ci si aspetta da una commedia di Mel Brooks, ma va oltre: rivela una crescita artistica e un controllo più sicuro del materiale da parte di un regista che un tempo sembrava disposto letteralmente a tutto per una risata. È più sicuro di sé e meno ansante. Ciò accade in parte perché il genere stesso di cui fa la parodia gli fornisce una storia solida da smontare a piacimento. I bersagli di Brooks sono Frankenstein (1931) e Bride of Frankenstein (1935) di James Whale, rispettivamente il più influente e probabilmente il migliore degli horror hollywoodiani degli anni Trenta. Brooks controlla bene una fotografia in bianco e nero che cattura il sapore di quei film. Usa espedienti visivi datati ed effetti speciali ovvi (il viaggio in treno è un caso esemplare di scena ricostruita in teatro di posa). Rende la musica stridula al punto giusto. E si è perfino spinto ad affittare il laboratorio originale di Frankenstein, con le sue scariche di elettricità, i suoi effetti speciali ad alto voltaggio e la piattaforma elevatrice per intercettare i fulmini. E così il film è la parodia di uno stile e non solo di un repertorio […] Dai titoli di testa (che riescono a farsi beffe di Frankenstein e di Quarto potere allo stesso tempo) all’allusivo refrain finale, Frankenstein Junior non è solo un film di Mel Brooks ma anche un’amorevole testimonianza del nostro rapporto di amore e odio con i mostri. Stavolta, anzi, il mostro riesce perfino a imbastire una piccola relazione di amore e odio per conto suo”.
(Roger Ebert)

 

 

Luca Biscontini