Stasera in tv Green Book, con Viggo Mortensen e Mahershala Ali

Stasera in tv su Rai 1 alle 21,25 Green Book, un film del 2018 diretto da Peter Farrelly, vincitore di tre premi Oscar 2019, tra cui quello come miglior film dell’anno. Il film ha come protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali e racconta l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni sessanta. È ispirato alla storia vera di Don Shirley e Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga), attore e padre di uno degli sceneggiatori del film, Nick Vallelonga. Con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Mike Hatton, Dimiter D. Marinov, Sebastian Maniscalco, P.J. Byrne, Don Stark.

Trama
La vera storia di Tony Lip, un buttafuori italo-americano che nel 1962 viene ingaggiato per portare Don Shirley, uno dei pianisti jazz più famosi del mondo, da New York sino al profondo sud degli USA per un tour di concerti. Nell’epoca precedente all’affermazione dei diritti civili, l’afroamericano Shirley deve difendersi dal razzismo e dai pericoli a esso connessi. I due si ritroveranno a stringere un inaspettato legame, aprendo entrambi gli occhi sulla realtà e sul mondo in cui vivono.

È stato il lungometraggio vincitore del premio Oscar per il miglior film più visto degli ultimi quindici anni: un successo enorme che ben restituisce la capacità di coinvolgere di Green Book. Peter Farrelly, che insieme al fratello Bob aveva diretto tante fortunatissime commedie (Scemo & più scemo, Tutti pazzi per Mary e Io, me & Irene), stavolta, adattando per il grande schermo la storia vera di Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga), costruisce un’opera in cui viene scandito lo sviluppo dell’intenso rapporto di amicizia tra due uomini agli antipodi che, per una circostanza fortuita, si ritrovano a dover interagire. Il fatto che il film sia tratto da una vicenda realmente accaduta fornisce un valore aggiunto, laddove, come si può ben comprendere, non si è spettatori di una messa in scena prodotta dalla fantasia poetica di qualche anima bella, piuttosto ci si ritrova a essere testimoni di un episodio che rappresenta in maniera universale la possibilità di instaurare un dialogo tra le differenze.

Viggo Mortensen e Mahershala Ali duettano in maniera egregia per tutta la durata del film, in un crescendo sempre credibile, in cui viene agevolmente evitato il rischio di cadere nella retorica e nel buonismo. La ruvidezza di Nick Vallelonga (Mortensen) e la compostezza di Brian Hayes Currie (Ali) entrano in un proficuo rapporto dialettico, rimodulando completamente la tipica relazione padrone-schiavo. È proprio a partire da questa inconsueta inversione dei tratti che, seppur così distanti, i due uomini riescono a darsi qualcosa l’un l’altro, in una simmetria che consente a entrambi di arricchirsi.

Green Book è ambientato nel 1962 quando Frank Anthony Villalonga, un buttafuori di New York proveniente da un quartiere italo-americano del Bronk, viene assunto per fare da autista e guardia del corpo a Dr. Don Shirley, un pianista nero famoso in tutto il mondo. Diretto da Manhattan al profondo sud degli States, Shirley deve tenere una serie di concerti e, lungo gli spostamenti, sia lui sia Tony fanno affidamento al Green Book, una guida turistica che segnala alloggi, ristoranti e attività commerciali, che in piena segregazione razziale sono sicuri per gli Afro-americani.

Peter Farrelly riesce a intrecciare egregiamente il buddy movie con il road movie dentro a un percorso narrativo ad anello che copre otto settimane, effettuato a bordo di una lucida Cadillac di un suggestivo color turchese, nel corso del quale la vicinanza forzata porterà i due a trovare dei punti di contatto che li avvicineranno sempre di più. Alla fine, Don avrà imparato a scendere dal suo piedistallo per calarsi in mezzo alla gente comune, mentre Tony avrà estirpato da sé quel germe razzista che covava in lui più come un’eredità socioculturale subita irriflessivamente che come un sentimento personale.

Sceneggiato da Brian Hayes Currie, Peter Farrelly e Nick Vallelonga (figlio di Tony), magnificamente fotografato da Sean Porter e accompagnato dalle belle musiche di Kris Bowers, Green Book è un film che lascia il segno e invita, realisticamente, a mettere in discussione le proprie convinzioni rispetto a ciò che crediamo illusoriamente di conoscere. Il film ha vinto tre premi Oscar: Miglior film, Migliore attore non protagonista a Mahershala Ali, Migliore sceneggiatura originale (e anche Mortesen, a nostro giudizio, avrebbe meritato una statuetta per la sua grande intepretazione).

 

 

Luca Biscontini