Stasera in tv Il vigile di Luigi Zampa, con Alberto Sordi

Stasera in tv su Cine34 alle 21 Il vigile, un film italiano del 1960, diretto da Luigi Zampa e interpretato da Alberto Sordi. Incassò 969.259.000 lire dell’epoca. È l’ultimo film di Mario Riva che morì poco dopo le riprese. Benché il film uscisse nelle sale con la classica dicitura «Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale», in realtà si ispirava ad un fatto di cronaca accaduto nel Luglio del 1959, e cioè all’episodio del vigile Ignazio Melone che si era permesso di multare per un sorpasso vietato il questore di Roma Carmelo Marzano. Quest’ultimo si era alquanto risentito, prima indignandosi per non essere stato riconosciuto e quindi agevolato, poi sostenendo che il suo sorpasso non aveva costituito un pericolo, a prescindere dall’esistenza del cartello segnaletico. Il mensile Quattroruote (fascicolo settembre 1959) fece un servizio con foto e didascalie per ricostruire l’episodio. Esattamente come nel film, l’inflessibilità e il rigore morale del solerte vigile vennero poi screditati da poco edificanti scoperte sulla sua famiglia, in particolar modo sulla sorella, che a Milano faceva la prostituta. Per poter essere distribuito nelle sale la commissione di revisione cinematografica, presieduta dal sottosegretario di Stato Renzo Helfer, ritenne opportuno censurare due scene: la scena dello scambio di battute tra la moglie del vigile e il figlio («Ma è un’ingiustizia» «Meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie perché da grande non ti ci abitui più») e la scena in cui l’amante del sindaco sta telefonando in abiti succinti e distesa su di un letto, in quanto ritenute offensive della morale. Tali scene sono state reintegrate soltanto nel 2004 dopo il restauro da parte di Sky e della Cineteca di Bologna. Con Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marisa Merlini, Sylva Koscina, Mario Riva, Mara Berni, Nando Bruno, Lia Zoppelli, Franco Di Trocchio, Carlo Pisacane, Vincenzo Talarico.

Trama
Otello Colletti (Sordi) riesce a farsi assumere come “pizzardone”, ma combina guai uno dopo l’altro, sia quando è di manica larga (come con Sylva Koscina, nel ruolo di se stessa), sia quando decide di essere severo e fiscale. Applica rigorosamente il codice della strada perfino nei confronti del sindaco (De Sica) e finisce col ricevere reprimende anziché elogi.

“Come Anni difficili e Anni facili, anche Il vigile non è soltanto un film divertente, ma un film istruttivo: una specie di rapporto sull’Italia 1960 dove la cornice è soltanto una necessità allusiva, un espediente del parlar figurato. Dietro la risibile vicenda di Otello c’è anche il riflesso e l’esemplificazione di tutto un clima di malcostume politico e morale, di speculazioni, di convivenze, ricatti che purtroppo non possono considerarsi eccezioni. L’interpretazione di Sordi conferma gli ulteriori progressi di questo impareggiabile attore”.
(G. Cattivelli, Libertà, 26 Novembre 1960).

“Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto, Il vigile è una commedia genuina e divertente che vale soprattutto per l’ennesimo personaggio iconico plasmato da Alberto Sordi. L’immagine dell’attore romano che veste goliardicamente la divisa della guardia municipale è rimasta nei decenni, anche per merito di una sceneggiatura (di Rodolfo Sonego, Ugo Guerra e lo stesso Zampa) capace attraverso l’ironia di raccontare amaramente un malcostume dilagante. Gli scambi tra Sordi e Vittorio De Sica sono ancora graffianti e di stretta attualità”.
(LongTake)

 

 

Luca Biscontini