Stasera in tv in prima visione Ariaferma di Leonardo Di Costanzo

Stasera in tv in prima visione su Rai 3 alle 21,20 Ariaferma, un film del 2021 diretto da Leonardo Di Costanzo. Prodotto da Carlo Cresto-Dina, co  la sceneggiatura di Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella, la fotografia di Luca Bigazzi, il montaggio di Carlotta Cristiani, le scenografie di Luca Servino, i costumi di Florence Emir e le musiche di Pasquale Scialò, Ariaferma è interpretato da Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano, Roberto De Francesco, Pietro Giuliano, Nicola Sechi. Il film si è aggiudicato due David di Donatello (per la sceneggiatura e il miglior attore protagonista a Silvio Orlando) e il Premio Flaiano per la migliore sceneggiatura (Bruno Oliviero e Valia Santella).

Trama
In un carcere in dismissione, alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti, aspettano di essere trasferiti. A poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile, comunità.

 

Attraversato da un’intensa iconografia escatologica cristiana, che poi evapora in favore di un più esteso e universale senso del Sacro, Ariaferma di Leonardo di Costanzo segnala, con rara forza filosofica e poetica, l’impossibilità della comunità, intesa come forma di eticità realizzata. Il che non deve suscitare sconforto, laddove questa mancanza strutturale fornisce, tuttavia, un perenne slancio per tentare di migliorare ciò che per sua natura non è suscettibile di perfezione. E per fortuna, visti i tragici risultati storici.

Un carcere che sta per essere dismesso diviene il luogo in cui si verifica un Evento, un incontro impossibile, un ritrovarsi, per un istante, di soggettività ontologicamente inconciliabili. Il tempo e lo spazio collassano dando corpo a un’improvvisa quanto eccezionale zona d’ombra che consente di retrocedere all’essenza, di smarcare la contingenza fattuale, le manifestazioni del fenomeno, l’esistenza. E, allora, un pasto al buio, che tanto ricorda l’ultima cena, offre l’occasione a ciò che eccede l’ordinario di accadere. Per un momento si è tutti insieme, si condivide, ci si sente un gioioso corpo unico, composto da individui capaci di provare le stesse emozioni, superando le consuete differenze del quotidiano. Un film attraversato da un profondo senso di pietas per la condizione umana, che convoca lo spettatore a liberarsi dai pregiudizi più radicati, a elevare la posizione dello sguardo, per tentare di concedere il perdono a un mondo che tenta come può di barcamenarsi tra errori, paura e sofferenza.

 

 

Luca Biscontini