Stasera in tv Jesus Christ Superstar di Norman Jewison

Stasera in tv su Rete 4 alle 23,35 Jesus Christ Superstar, un film del 1973 diretto da Norman Jewison, trasposizione sul grande schermo del musical omonimo di Tim Rice, autore dei testi, e Andrew Lloyd Webber, autore della musica. L’opera narra l’ultima settimana della vita di Cristo prima della morte per crocifissione. Per la loro interpretazione, rispettivamente di Gesù e Giuda, Ted Neeley e Carl Anderson sono stati candidati al Golden Globe nel 1974. Il film è stato girato in Israele, principalmente presso le rovine di Avdat nel deserto del Negev, e in altre zone del Medio Oriente. Le rovine in cui sono ambientate le scene di Anna e Caifa sono quelle del palazzo originale dei Sommi Sacerdoti: le impalcature furono trovate in loco dalla troupe e lasciate per scelta registica. La location dell’ultima cena fu scelta e affittata un anno prima delle riprese. La produzione pagò un abitante del luogo perché coltivasse quel pezzo di terra per fare in modo che al tempo delle riprese ci fosse un prato circondato dal deserto. Con Ted Neeley, Carl Anderson, Yvonne Elliman, Barry Dennen, Josh Mostel, Bob Bingham, Larry Marshall, Kurt Yaghjian, Paul Thomas.

Trama
Un gruppo di ragazzi in jeans e maglietta scende da un autobus nel deserto della Palestina e comincia a mettere in scena un musical sugli ultimi giorni della vita di Gesù. Ripercorriamo tutti gli episodi del Vangelo, dall’entrata trionfale in Gerusalemme, fino alla crocifissione.

Tratto dal musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber (a sua volta derivante dal doppio album del 1970, in cui a fare le voci e le veci di Gesù era Ian Gillan dei Deep Purple), Jesus Christ Superstar è una celeberrima trasposizione cinematografica diventata di culto, accanto allo spettacolo dal vivo che ancora oggi calca i palcoscenici mondiali. Privo di dialoghi e interamente cantato, con una colonna sonora entrata anch’essa nell’immaginario popolare, il film racconta gli ultimi sette giorni di vita di Gesù, dall’incontro con gli apostoli fino alla resurrezione. Originale nella messa in scena dal caratteristico sapore hippie, essenziale, scarna e in controtendenza con la sfarzosità delle rappresentazioni bibliche, il film sorprende per modernità narrativa, abbracciando il lato umano della figura di Gesù, privata dell’aura divina e non esente da tentazioni e intemperanze.

Un approccio che anni dopo riprenderà Martin Scorsese con L’ultima tentazione di Cristo (1988) e che stupisce ancora oggi per la capacità di gettare uno sguardo contemporaneo (e, per i più conservatori, anche spregiudicato) su una delle storie più note di sempre. Da antologia alcune sequenze: l’incontro tra Gesù e Maddalena (Yvonne Elliman); la cacciata dei mercanti dal tempio, metafora della lotta new age al consumismo moderno; il pentimento di Giuda. Fotografia di Douglas Slocombe e nomination all’Oscar per la colonna sonora (André Previn, Herbert W. Spencer, Andrew Lloyd Webber). David di Donatello per il miglior film straniero.

Prima di essere distribuito in Italia, il film fu sottoposto al vaglio dell’Osservatore Romano e addirittura presentato privatamente a papa Paolo VI, che ne rimase favorevolmente colpito, almeno secondo ciò che Ted Neeley ha affermato in un’intervista di recente. L’Osservatore Romano, all’epoca, aveva smentito quest’anteprima, mentre il Papa non si espresse mai, almeno ufficialmente. Mina promosse Everything’s alright impersonando lei stessa Maddalena in coppia con Sammy Barbot (che impersonava Giuda) nel varietà televisivo Milleluci. Claudia Mori incise una versione di I Don’t Know How to Love Him.

 

 

Luca Biscontini