Stasera in tv Joker di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix

Stasera in tv su Canale 5 alle 21,20 Joker, un film del 2019 diretto da Todd Phillips. La pellicola, basata sull’omonimo personaggio dei fumetti DC Comics, ma scollegata dal DC Extended Universe, vede Joaquin Phoenix interpretare il protagonista, affiancato nel cast da Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy e Brett Cullen. Il film si è aggiudicato il Leone d’oro alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vincendo inoltre due Golden Globe e due Premi Oscar su ben undici candidature, record per l’edizione, divenendo la prima pellicola basata su un personaggio DC Comics a concorrere come miglior film, nonché la seconda, basata su personaggi appartenenti al mondo dei fumetti, ad essere candidata in questa categoria. Con Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Frances Conroy, Zazie Beetz, Bill Camp, Brett Cullen, Douglas Hodge, Marc Maron, Josh Pais.

Trama
Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo.

“L’eco dell’ Ultima risata di Murnau si mescola alle risate compulsive di Arthur Fleck, il clown tragicamente triste che nel magnifico Joker Leone d’ oro, è il terzo villain più villain, cattivo per difesa, apparso nel 1940 nella Batman saga. Questa di Todd Phillips è altra storia, pur a Gotham City: il miracolo è miscelare alla perfezione il fumetto che ha già avuto ghigni satanici di Nicholson e Ledger, con la storia del degrado umano che ci appartiene. Il film ti prende alla gola e non ti molla, è di una compattezza espressiva da paura ed è inutile dire quanto debba al talento fragorosamente ipnotico di Joaquin Phoenix che trasmette la tensione di un uomo disperso e tradito nella folla. Scavalcando il buffone di It, il regista di Una notte da leoni consegna pronto all’ uso sociale e psicotico un film avvolgente, felpato, allarmante, in cui ci si riconosce. Ci avverte che siamo ormai al degrado, come dimostra lo splendido gigione De Niro in versione Letterman e che l’ultima sequenza sia in casa di cura non deve rassicurare.”
(Maurizio Porro, Corriere della Sera, 3 Ottobre 2019)

“Il film ha un’impostazione visiva riconoscibile, ma non uno stile; come in molte serie tv, il design sostituisce la messinscena. Il suo immaginario dark è in fondo derivativo: non siamo dalle parti delle invenzioni geniali di Tim Burton tanti anni fa, ma piuttosto vicini a quelle di Christopher Nolan, con meno grandeur. La macchina da presa a mano segnala che ci troviamo nel cinema alto, con citazioni da Chaplin o L’asso nella manica. Alla fine, però, si va a finire nella psicanalisi da quattro soldi: Joker è diventato cattivo perché la mamma non lo amava. Quanto a Joaquin Phoenix, il pazzo non è un ruolo difficile, ma lui è bravo, anche troppo. La cosa migliore della sua performance virtuosistica, paradossalmente, sono certi passi quasi di danza, in campo lungo. Come si sono accorti in molti, però, il nocciolo del film è politico: la fobia non tanto del populismo, quanto proprio dell’odio di classe. La paura che i poveri odino i ricchi, che il risentimento diventi ferocia. Joker diventa un idolo delle folle perché è l’insieme delle frustrazioni della classe media e dei ceti disagiati, e il contagio della sua psicosi, nell’atmosfera cupa del film, ha una forza anche visiva. In questa atmosfera paranoica è interessante il rimando consapevole agli anni 70, a un’estetica tra I guerrieri della notte e Scorsese. Joker è concepito in parte come un omaggio a quest’ultimo: la trama è simile a Re per una notte, Phoenix in una scena rifà il De Niro di Taxi Driver. Le polemiche e timori sorti negli Usa, dove si ventilano rischi di emulazione e di apologia della violenza, sono forse il riflesso di questo terrore/fascino del cattivo, che rischia di sembrare un eroe non solo per i cittadini di Gotham, ma anche per quelli degli Stati Uniti.”
(Emiliano Morreale, La Repubblica, 3 Ottobre 2019)

 

 

Luca Biscontini