Stasera in tv La isla minima di Alberto Rodríguez

Stasera in tv su Rai 4 alle 23,15 La isla minima, un film spagnolo del 2014 diretto da Alberto Rodríguez Librero. Il film ha vinto dieci premi Goya, tra cui miglior film spagnolo dell’anno, miglior regia e miglior sceneggiatura. Nelle sale cinematografiche italiane, il film è stato distribuito il 3 Dicembre 2015 da Movies Inspired. Con Raúl Arévalo, Antonio de la Torre, Nerea Barros, Javier Gutiérrez, Manolo Solo, Jesús Carroza, Jesús Castro, Salvador Reina.

Trama
Profondo sud della Spagna, 1980. Una serie di brutali omicidi di ragazze adolescenti in una remota e dimenticata città riunisce due detective della divisione omicidi molto diversi tra loro. Nonostante le ideologie agli antipodi, Juan e Pedro devono mettere da parte le loro divergenze per riuscire a catturare l’assassino che per anni ha terrorizzato l’intera comunità nell’ombra di un generale disprezzo per le donne, radicato a un passato misogino.

“Acclamato in Spagna, set andalusi cult, 10 Goya in tasca, arriva il noir alla «True detective» con la strana coppia di investigatori (…). Il regista Alberto Rodriguez, con attori di prensile espressività, ci guida a vista in strani panorami quasi paranormali, twilight zone dove prosperano superstizioni e pistola, nel faticoso momento storico in cui la patria e l’Europa tutta è l”Isla mínima’ (…). Ritmo a tensione alternata col pensiero, un gran inseguimento by night, e la malsana sensazione che alcuni carnefici rimangono in pista.”
(Maurizio Porro, Corriere della Sera, 3 Dicembre 2015)

“Un mondo di precarietà, di degrado sociale e morale negli anni difficili e tesi, successivi a una quasi quarantennale feroce dittatura, raffigurato e raccontato dallo spagnolo (…) Alberto Rodriguez nel suo sesto lungometraggio, «La isla minima» (…). Un lungometraggio, in cui egli, con originalità, elabora situazioni, personaggi e soluzioni narrative del thriller e del noir hollywoodiano, da «Chinatown» a «Le paludi della morte», firmando un racconto di inquietudini personali e collettive, sottilmente coinvolgente, rimarchevole per il secco realismo, per l’attenzione rigorosa ai dettagli e per un modulato crescendo di svelamenti (ad esempio, le notazioni attinenti alle condizioni di salute di Juan). Un racconto, che, metaforicamente, descrive lo «stato delle cose» in un drammatico momento storico della nazione iberica, sospesa fra un doloroso passato e un possibile futuro, meta di un faticoso e ancora incerto processo di ritorno alla democrazia: una realtà evidenziata sia dal comportamento e dalle convinzioni più o meno esplicite dei protagonisti, sia da ragguagli e rimandi insiti nella vicenda come quelli riguardanti agitazioni e turbolenze sociali. Una realtà, suggerita nei titoli di testa e in seguito ribadita, da eloquenti inquadrature totali dall’alto: uno scenario labirintico di strade sterrate e di sentieri lungo la foce del fiume Guadalquivir, fra le risaie e le isole della palude.” (Achille Frezzato, L’Eco di Bergamo, 29 Dicembre 2015)

 

 

Luca Biscontini