Stasera in tv L’ora più buia di Joe Wright, con Gary Oldman

Stasera in tv su Iris alle 21 L’ora più buia (Darkest Hour), un film del 2017 diretto da Joe Wright. Il film segue le vicende del Primo Ministro britannico Winston Churchill, interpretato da Gary Oldman, agli inizi della Seconda guerra mondiale. Con la direzione della fotografia di Bruno Delbonnel, le scenografie di Sarah Greenwood, i costumi di Jacqueline Durran e le musiche di Dario Marianelli, L’ora più buia si basa su eventi realmente accaduto e si concentra su un periodo storico limitato della storia inglese. I fatti narrati vanno dal 10 Maggio 1940 al 4 Giugno dello stesso anno, periodo durante il quale contro ogni probabilità Winston Churchill si trasforma nello statista che tutti ricordano ancora oggi. Il film ha ricevuto sei nomination e vinto due Premi Oscar (Miglior attore a Gary Oldman, Miglior trucco a David Malinowski, Lucy Sibbick e Kazuhiro Tsuji) e un Golden Globe (Miglior attore in un film drammatico a Gary Oldman). Con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Ben Mendelsohn, Stephen Dillane.

Trama
Nel 1940 Winston Churchill, da pochi giorni Primo ministro della Gran Bretagna dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, deve affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione. Quando le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l’Europa occidentale e la minaccia di invasione diventa imminente, con un’opinione pubblica non preparata, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, con re Giorgio VI scettico e il suo partito che trama contro di lui, mobilitando l’intera nazione e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.

1940. Tutta l’Europa è sotto assedio, nessuno stato riesce a resistere alla portentosa avanzata dell’esercito nazista. Cade il Belgio, e la Francia non è in grado di contenere l’assalto tedesco. L’unico baluardo ancora libero è il Regno Unito, ma la situazione precipita velocemente e, dunque, diviene necessario assumere una posizione netta per tentare in qualche modo di limitare i danni. Il primo ministro inglese Chamberlain si rivela inadeguato a gestire la fase di guerra in corso e, su pressione del parlamento, si dimette. Chi potrà sostituirlo? Tutti puntano su Halifax, il quale però non vuole assumere l’incarico. Ecco, allora, che spunta il nome di Winston Churcill, sul quale in tanti nutrono dubbi. Non gode delle simpatie dei regnanti, eppure il 13 maggio del 1940 si insedia nella Camera dei Comuni. Celebre rimane il suo discorso: «Non posso promettervi altro che sangue, fatica, lacrime e sudore. Chiedete, qual è la nostra politica? Rispondo che è condurre la guerra per mare, per terra e nel cielo con tutta la forza e tutto lo spirito battagliero che Dio può infonderci; condurre la guerra contro una tirannide mostruosa che non ha l’eguale nel tetro, miserabile catalogo del crimine umano».

Insomma, il mondo deve all’intransigenza di quest’uomo straordinario se il pericolo nazista fu scongiurato. Ritenendo impossibile scendere a compromessi – nella fattispecie Halifax considerava necessario tentare di trovare un accordo di pace con la Germania, tramite l’intercessione di Mussolini – con la mostruosità della dittatura nazista, Churchill, dapprima assai osteggiato, riuscì a riunire intorno a sé l’intera nazione. Sua fu l’iniziativa di utilizzare tutti i natanti disponibili (anche e soprattutto di privati) per salvare i trecentomila soldati britannici accerchiati a Dunkirk. Un’impresa incredibile che tutti reputavano irrealizzabile. Il primo ministro inglese, poi, a ragion veduta, comprese che gli Stati Uniti non sarebbero potuti rimanere neutrali, e forse fu questa, più di tante altre motivazioni, a spingerlo a mantenere una linea dura costante.

Questo, in estrema sintesi, il passaggio storico decisivo con cui Joe Wright, il regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e Anna Karenina si è dovuto confrontare, su sceneggiatura di Anthony McCarten. Ed è stato non poco abile, spettacolarizzando al punto giusto gli eventi, senza però eccedere e, soprattutto, valorizzando al massimo il grande interprete che aveva a disposizione, un Gary Oldman straordinario che, sottoponendosi a estenuanti sedute di trucco (per un durata totale di duecento ore) ha regalato una prestazione memorabile, premiata non solo con l’Oscar al Miglior Attore, ma con tutte le onorificenze possibili e immaginabili (Golden Globe, British Academy Film Awards, Screen Actors Guild Award, Washington D.C. Area Film Critics Association, Satellite Award, Critics’ Choice Awards). Eppure, al netto di questa indimenticabile performance che certamente fa la differenza, L’ora più buia è di per sé, nel complesso, un film apprezzabilissimo, laddove illumina un momento della Storia decisivo per le sorti del mondo occidentale. Cosa sarebbe accaduto senza la straordinaria resistenza di Churcill? Vengono i brividi solo a pensarci. Ecco perché il film di Wright deve essere assolutamente visto, in particolare dai più giovani, affinché vengano a conoscenza di quegli eventi così importanti, grazie a cui oggi si può vivere in un mondo libero.

«Anche se un gran numero di antichi e famosi Paesi sono caduti o possono cadere nelle grinfie della Gestapo e di tutto l’odioso apparato del dominio nazista, noi non capitoleremo. Andremo avanti fino alla fine. Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e sugli oceani, combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria, difenderemo la nostra isola, qualunque possa essere il costo». (Winston Churcill).

 

 

Luca Biscontini