Stasera in tv Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Carlo Verdone

Stasera in tv su Cine34 alle 21 Maledetto il giorno che t’ho incontrato, un film di Carlo Verdone del 1992. Il film ha vinto quattro David di Donatello (migliore sceneggiatura a Carlo Verdone e Francesca Marciano, miglior attore protagonista a Carlo Verdone, migliore attrice non protagonista a Elisabetta Pozzi, miglior fotografia a Danilo Desideri) e due Globi d’Oro (miglior attore a Carlo Verdone, miglior attrice a Margherita Buy). Con Carlo Verdone, Margherita Buy, Elisabetta Pozzi, Giancarlo Dettori, Stefania Casini, Renato Pareti, Richard Benson.

Trama
Bernardo e Camilla si conoscono dall’analista. Lui (Verdone) è romano, trapiantato a Milano, fa il critico rock e coltiva la speranza di arrivare a scrivere un libro su Hendrix. Lei (Buy) è milanese e vive a Milano, fa l’attrice, ma è un’insicura. Lei fatalmente s’innamora (è il trasfert) dell’analista, Bernardo la sconsiglia e alla fine litigano. Due anni dopo si rivedono a Londra, apparentemente guariti. Camilla ora è innamorata del regista col quale lavora. Bernardo è sulle tracce di una testimonianza cruciale sulla morte di Hendrix. I battibecchi tra i due ricominciano come prima quindi, complice un viaggio in Cornovaglia, scoprono finalmente d’essere innamorati l’uno dell’altro.

“Si ride senza risparmio e senza pentirsene dopo. Segno che l’alchimia fra il poliedrico Verdone e Margherita Buy è perfetta.”
(Tullio Kezich, Il Corriere della sera, 1° Febbraio 1992)

“Il nuovo film di Carlo Verdone, scritto con Francesca Marciano, è divertente e intelligente.”
(Lietta Tornabuoni, La Stampa, 7 Febbraio 1992).

“Il film, non a caso ritirato dalla giostra di Natale, si fa vedere d’un fiato ma non concede sconti sul piano del gusto, del ritmo e della confezione: anzi, ispirandosi ad un taglio ‘americano’ rapsodico (un po’ Harry ti presento Sally, un po’ Woody Allen) conferisce a Verdone il salvacondotto definitivo per trasbordare dal cinema di caricature al cinema di caratteri. Il film sceglie a poco a poco soluzioni più dichiaratamente comiche ma non viene mai meno l’opzione di follia che rende sfaccettati i personaggi. Verdone ha il coraggio, tra l’altro, di farsi abbastanza da parte e di concedere spesso e volentieri la scena a Margherita Buy. Si ride a volontà, senza dover pagare un tributo all’egotismo pretenzioso del campione di boxoffice.”
(Valerio Caprara, Il Mattino, 8 Febbraio 1992)

“Il merito di Verdone, che si è scritto la sceneggiatura in collaborazione con Francesca Marciano, è nella costruzione di un racconto in cui i tempi comici sono dosati al millimetro, i dialoghi non perdono un colpo, e, soprattutto, i due personaggi sono analizzati con malizia in tutti i loro risvolti psicologici, facendone qualche volta perfino delle macchiette.”
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 1° Febbraio 1992)

“Il film ha un garbo che si impone fin dal principio, un andamento scorrevole con le pause e le accelerazioni poste al punto giusto. Attrice duttile e intelligente, Margherita Buy sa graduare i passaggi dai momenti comici ai parossistici e ai sentimentalismi.”
(Francesco Bolzoni, Avvenire, 1° Febbraio 1992).

 

 

Luca Biscontini