Stasera in tv Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, con Casey Affleck

Stasera in tv su Iris alle 21 Manchester by the Sea, un film del 2016 scritto e diretto da Kenneth Lonergan. Tra gli interpreti principali figurano Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler e Lucas Hedges. Il film ha vinto due premi Oscar (miglior attore protagonista a Casey Affleck, miglior sceneggiatura originale a Kenneth Lonergan), un Golden Globe (migliore attore in un film drammatico a Casey), due Bafta (miglior attore protagonista a Casey Affleck, miglior sceneggiatura originale a Kenneth), e ha ricevuto molti altri importanti riconoscimenti.

Trama
Quando il fratello maggiore muore, a Lee viene concessa la custodia del nipote adolescente. Mentre entrambi cercano di adattarsi alla nuova vita insieme, Lee lotta contro i tanti fantasmi del suo passato, tra i quali l’ex moglie Randi, la cui presenza continua a essere forte.

Diretto dallo statunitense Kenneth Lonergan, più noto nel ruolo di sceneggiatore (Terapia e pallottole, Un boss sotto stress e, soprattutto, Gangs of New York) che per quello di regista, Manchester by the Sea è un prezioso film che, insignito inaspettatamente con due premi Oscar (migliore sceneggiatura e miglior attore protagonista), si è imposto all’attenzione del grande pubblico, rivelandosi un enorme successo (gli incassi in tutto il mondo sono stati superiori a 266 milioni di dollari).

Prima di qualsiasi considerazione, non si può non elogiare la splendida interpretazione di Casey Affleck, premiata anche con il Golden Globe in un film drammatico e il BAFTA al miglior attore protagonista, senza la quale, siamo persuasi, il film non avrebbe avuto lo stesso impatto. Infatti, la forza di Manchester by the Sea consiste, innanzitutto e per lo più, nell’aver trattato una materia emotiva incandescente e più che mai drammatica evitando accuratamente di scivolare in toni melensi, tenendo sempre saldamente tirato il freno, laddove gli intensissimi sentimenti provati dai personaggi rimangono a fior di pelle, tenacemente trattenuti, attraverso una sorta di sana ‘pudicizia’ che impedisce di dare corpo (rappresentazione) a ciò che per sua natura deve (e non potrebbe altrimenti) rimanere fuori campo.

Chi scrive, particolarmente in questo frangente, eviterà di fornire dettagli sulla trama del film, perché davvero rischierebbe di rovinare la fruizione di chi non avesse avuto ancora l’opportunità di visionarlo. Ci limitiamo a segnalare – senza in alcun modo voler fare confronti di genere, sia ben inteso – che si nota subito, per la secchezza del tocco e la sobrietà di trattamento, che la storia è stata scritta da un uomo (lo stesso Lonergan, ovviamente), giacché la tendenza a limitare drasticamente la rappresentazione delle emozioni (che insistono meravigliosamente in fuori campo assoluto che non cessa di riverberare sull’intero film) rivela una modalità di elaborazione psicologica tipicamente maschile e, per tale motivo, il recensore non ha potuto evitare di empatizzare fortemente con il protagonista, un uomo che, a fronte di un passato devastante che lo ha dilaniato e gli impedisce di riconnettersi con la propria interiorità, vaga impietrito (il suo volto è congelato in una mimica priva di espressioni), si lascia vivere, non avendo più un reale desiderio di ritornare a interagire.

Nel film, chiaramente, gli viene fornita una possibilità di redenzione ma, ed è questo il lato interessante, non assistiamo a una prevedibile evoluzione benevola della situazione, bensì si rimane sempre avvinghiati tra le difficoltà continue che i rapporti tra gli esseri umani inevitabilmente comportano. Ciò che preme sottolineare è proprio l’onestà del lungometraggio di Lonergan, perché la sua trasposizione della vita sullo schermo è verosimile e, dunque, in un certo senso, chi guarda sente di essere oggetto di una forma di rispetto inusuale al cinema: il mondo non è composto da ‘anime belle’, ma da individui spesso fragili che, per evitare di essere ulteriormente feriti, sviluppano portentosi anticorpi al fine di proteggersi da altri catastrofici eventi di cui non si può mai escludere l’improvviso verificarsi. Al di là, poi, delle atmosfere del film, la storia messa in scena è davvero eccellente, emblematica per le innumerevoli conseguenze che comporta, e al tempo stesso mai patetica, sempre sul filo della credibilità. Per questo ed altri motivi vi consigliamo vivamente la visione di Manchester by the Sea.

 

 

Luca Biscontini