Stasera in tv Michael Clayton, con George Clooney e Tilda Swinton

Stasera in tv su Iris alle 21 Michael Clayton, un film del 2007 diretto da Tony Gilroy, esordio alla regia dello sceneggiatore. Il film è stato presentato alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 31 agosto 2007, ed è uscito nelle sale il 5 ottobre 2007. Con George Clooney, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Sydney Pollack, Michael O’Keefe, Thomas McCarthy, Denis O’Hare, Ken Howard.

Trama
L’avvocato Michael Clayton lavora per uno dei più potenti uffici legali di New York: il suo compito è nascondere le malefatte dei molti facoltosi clienti. Alle prese con i debiti e con il proprio divorzio, non può dimettersi dall’ingrato lavoro, finché un processo lo metterà nelle condizioni di compiere una scelta.

Michael Clayton è un libello assai bene articolato dalla regia nervosa, mobilissima del giovane Ibny Gilroy, finanziato da importanti cineasti e interpretato da quell’esemplare icona che è George Clooney e da caratteristi della qualità del regista Sydney Pollack, sulle tecniche impiegate per prolungare una causa dalle ‘lobby’ degli avvocati. Preoccupati non di servire la verità ma gli interessi dei loro clienti, costoro si attaccano a cavilli, a rinvii per non giungere a un risarcimento dei danni. (…) Clooney vigila. Capisce in anticipo le cose, ha un sesto senso per gli attentati, scova i testimoni costretti alla fuga, ecc. ecc. e, a conclusione di un racconto nervoso, molto efficace, ottiene piena vittoria. Ci sono, dunque, ancora degli eroi che conservano e valorizzano a costo di sacrifici e rinunce le loro qualità. E giusto che trovino una collocazione nelle sale cinematografiche.”
(Francesco Bolzoni, Avvenire, 1 Settembre 2007)

“Molta, moltissima azione. Con ritmi spesso affannati, ma anche un disegno attento (e quasi minuzioso) dei personaggi, indagando non solo nei loro caratteri ma nelle situazioni (anche private, familiari) che hanno attorno, riuscendo a proporci delle fisionomie a tutto tondo analizzate, specie quella del protagonista, in modo da mettere bene in evidenza, spiegandoli, i mutamenti anche morali che via via si profilano al suo interno: arrivando quasi a una lucida radiografia di una crisi di coscienza. Il film, però, è anche costruito in modo che l’azione pretenda sempre il primo piano, con tensioni, strappi e, verso la fine, una serie di interrogativi sulle decisioni che assumerà il protagonista in cui si è coinvolti quasi con affanno, tra accorgimenti, sorprese, colpi di scena che, i loro modi, sembrano persino derivare dal thriller. Al centro, George Clooney non fa il divo: privilegia toni dimessi, quasi grigi, all’insegna non di rado di una certa malinconia. La temibile avversaria, di fronte a lui, è Tilda Swinton che sfoggia con successo una insolita grinta di ghiaccio; quasi malefica.”
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 1 Settembre 2007)

 

 

Luca Biscontini