Stasera in tv Regalo di Natale di Pupi Avati

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 Regalo di Natale, un film del 1986 scritto e diretto da Pupi Avati. Presentato in concorso alla 43ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film guadagnò critiche lusinghiere e fece vincere a Carlo Delle Piane la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Si aggiudicò anche un Nastro d’argento per il migliore attore non protagonista (Diego Abatantuono). Scritto e sceneggiato da Pupi Avati, con la fotografia Pasquale Rachini, il montaggio Amedeo Salfa e le musiche Riz Ortolani, Regalo di Natale è interpretato da Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono, Gianni Cavina, Alessandro Haber, George Eastman, Kristina Sevieri, Gianna Piaz.

Trama
Vigilia di Natale, Lele, Ugo, Stefano e Franco, amici di vecchia data, decidono di nascosto delle rispettive famiglie, di riunirsi in una villa per giocare a poker. Alla partita è stato invitato un misterioso e danaroso industriale, l’avvocato Antonio Santelia. Lele è un perdente nato; Ugo, separato da una moglie che non vede mai, così come i quattro figli, è uno sfortunato venditore di articoli per la casa; Stefano è un istruttore di ginnastica in sospetto di omosessualità; Franco è oppresso dai creditori. Si cominciano subito a giocare forti somme: immediatamente si delineano i due veri antagonisti, l’avvocato Santelia e Franco.

Regalo di Natale è un magnifico caleidoscopio di emozioni, bugie, di finte e controfinte, che emetterà un triste verdetto: l’amicizia non esiste. L’atmosfera natalizia, fa ironicamente da contraltare alla meschinità di uomini rancorosi ed egoisti, rendendo questa storia dal sapore amaro, davvero unica, anche grazie alla straripante bravura degli attori, tutti ispirati, in un film diventato di culto.

Le riprese sono alternate: a volte dal centro del tavolo, a giro sui primi piani, e altre dall’esterno, da dietro le sagome degli attori, quasi a invitare lo spettatore a scrutare le carte dei giocatori e carpire qualche indizio dalle loro espressioni; a volte si fa fatica a credere che non sia una partita vera. La bellezza del film però sta tutta nella maestria di Pupi Avati nel motivare le scelte dei partecipanti, intervallando i momenti cruciali della partita di poker con numerosi tuffi nel passato, in situazioni e stati d’animo che i protagonisti rivivono in quegli attimi di indecisione come spine nel fianco, come per prendere dai brutti ricordi il coraggio per affrontare le scelte difficili del presente.

Il film non mette in scena solo solitudini rapaci e senza scrupoli, ma è anche una metafora potente sugli anni Ottanta (sempre attuali) “assetati di soldi e dimentichi di certi valori primari” e, tra le altre cose, satira velata sulla televisione, che ha invaso le nostre vite con le trasmissioni finte (Lele la guarda mentre attende Franco e l’inserviente dell’albergo che la accende all’arrivo del cliente in camera). Del Natale alla fin fine rimane solo un albero illuminato in giardino da spegnere con un clic.

Un film che gira talmente intorno ai due protagonisti, alle loro personalità e alla loro storia, di cui tutto il resto è solo un grottesco contorno. Una partita di poker, questa, che rappresenta per alcuni l’arma di rivalsa attesa per anni nei confronti della vita e delle invidie, forse l’ultima occasione per dimostrare all’altro di essere il migliore, il più furbo, il più spietato. Di certo, con Regalo di Natale Pupi Avati ha fatto al cinema italiano un bel regalo, ha scoperto il grande talento drammatico di Diego Abatantuono (Nastro d’Argento per Migliore Attore non protagonista nel 1987) e ha confermato l’immensa bravura di Carlo Delle Piane in un ruolo difficile, ma allo stesso tempo cruciale, tanto quanto gli altri due, e per il quale vinse il Premio per il Migliore Attore al Festival di Venezia nel 1986.

 

 

Luca Biscontini