Stasera in tv Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu

Stasera in tv su TV 8 alle 21,30 Revenant – Redivivo, un film del 2015, diretto, co-scritto e co-prodotto da Alejandro González Iñárritu. Scritto dallo stesso González Iñárritu e da Mark Lee Smith e distribuito dalla 20th Century Studios, è in parte basato sul romanzo Revenant – La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta (2002, edito in Italia da Einaudi nel 2014) di Michael Punke ed è parzialmente ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass. Il film, che vede come protagonista Leonardo DiCaprio, affiancato da Tom Hardy, Will Poulter e Domhnall Gleeson, ha vinto molti premi: 3 Golden Globe su 4 nomination, 5 premi BAFTA su 9 nomination e 3 Premi Oscar su 12 candidature ottenute, incluso il premio come “Miglior attore protagonista” a Leonardo DiCaprio, che con questo film ottiene la sua prima vittoria agli Oscar.

Trama
Agli inizi del XIX secolo, Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), un cacciatore di pellicce, viene attaccato da un orso durante una battuta di caccia. I suoi compagni lo abbandonano al suo destino, convinti che non possa sopravvivere. Salvatosi dall’incidente, Hugh elaborerà un piano di vendetta nei confronti di coloro che lo hanno tradito.

“Dopo essersi rinchiuso tra le quinte del teatro in Birdman, il fantastico Iñárritu corre all’aria aperta, fredda e spietata del Missouri del 1820 senza perdere il vizio dei piani sequenza affidati a un grande Emmanuel Lubezki. Un’avventura visionaria sotto un grande cielo alla Hawks, alla Wellman che centellina in 156 minuti il pathos western di un soliloquio in cui al cacciatore Leonardo DiCaprio ne capitano davvero di tutte (…). Sceneggiato con pochissime parole dal regista e Mark L. Smith è un capitolo sulla varietà delle sofferenze, raccontato con un’audace enfasi esistenziale che ben s’accoppia con la prova senza se e senza ma di DiCaprio, eroe di un film un po’ lungo ma che vive di un eccesso complementare alla claustrofobia di Birdman: respirate l’aria del Missouri contro lo smog.”
(Maurizio Porro, Corriere della Sera, 14 Gennaio 2016)

“È l’intero film, nella superba fotografia di Emmanuel Lubezki, a risultare immersivo e monumentale insieme; qualità che non molti registi (a parte Terrence Malick e un pugno di altri ) sono in grado di sommare. Per concludere, Leonardo DiCaprio. La sua performance quasi muta, tutta barba e occhi dilatati dalla sofferenza, è un saggio di tecnica dell’immedesimazione perfettamente assimilata dall’Actors Studio. Però non sarebbe giusto dimenticare, nella parte speculare del cattivo Fitzgerald, l’ottimo Tom Hardy; e vanno ricordate anche le musiche di Ryuiki Sakamoto, che aggiungono un plus a un film ricco di qualità come non è dato incontrarne spesso.”
(Roberto Nepoti, La Repubblica, 14 Gennaio 2016)

“La fotografia di Lubezki svaria su ammalianti effetti di luce vera, la musica firmata da Ryuichi Sakamoto con Alva Noto è di rarefatta suggestione; e uno straordinario Di Caprio – straziato nel corpo e nello spirito e per oltre metà del film solo con se stesso – si produce nella sua interpretazione più intensa e matura. Lo stesso dicasi di un Iñárritu di rara essenzialità, che con questo sesto lungometraggio si conferma cineasta degno dei grandi.”
(Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa, 14 Gennaio 2016)

 

 

Luca Biscontini