Stasera in tv Scoop di Woody Allen

Stasera in tv su Twenty Seven alle 23 Scoop, un film del 2006 diretto e interpretato da Woody Allen. È il secondo film (dopo Match Point) ad essere ambientato in Inghilterra e in cui Scarlett Johansson interpreta uno dei personaggi principali. Allen ha affermato di aver creato la parte della giornalista pensando specificamente alla giovane attrice. Il film, dal budget di 4 milioni di dollari e ne ha incassati 39 milioni di dollari, di cui quasi 29 all’estero. È l’ultimo film in cui Woody Allen viene doppiato da Oreste Lionello. Con Scarlett Johansson, Hugh Jackman, Woody Allen, Ian McShane, Fenella Woolgar.

Trama
Sondra Pransky, studentessa americana in giornalismo, è in visita da un’amica a Londra. Qui si imbatte in quello che sembra essere lo scoop della sua vita. Durante le indagini, trova sulla sua strada la magia, l’omicidio, il mistero e forse anche l’amore nei panni dell’aitante aristocratico Peter Lyman.

“È tutta questione di corpi (non a caso Chris è un istruttore di tennis), di filosofia agonistica, di esercizio muscolare. Per contro, come ci racconta Scoop, il regno dei morti è quello della coscienza: senza trame, generi e personaggi, appronta il fondale adatto a ripensare l’azione, passando dai panni del narratore a quelli dello spettatore che si identifica, un po’ come accadeva muovendo dalle parole ai fatti in Melinda e Melinda, prefigurazione ludica del ping pong tra mondi d’azione e di parole. Perché l’Aldilà è anche il regno della narrazione, dove le storie – vere o false che siano – si raccontano e non si vivono. Ed è qui che Scoop diventa un film prezioso e, dietro la sua patina burlesca, filosoficamente non meno schierato di Match Point: perché ci dice, anche se trasversalmente, che l’uomo è a pezzi (come Harry), corpo anima e cervello – azione e coscienza – separati e in posti diversi. E il primo, il più irresponsabile, è quello che decide le sorti del mondo. Corpi e superfici. Tutto il cinema di Allen – da più di un decennio – ha svoltato decisamente verso plot tutti d’azione e intrecci e intrighi, ancora pieni di parole, certo, ma sempre più balbettate e inefficaci e “funzionali” (come rivelano, meglio di altri, i dialoghi di Misterioso omicidio a Manhattan). Il cinema di Allen è passato insomma dal dramma dei sentimenti alla commedia d’azione: la psicoanalisi, praticata, superata e rifiutata (e definitivamente liquidata proprio in Harry a pezzi), è stata rimpiazzata dall’analisi del corpo, del gesto, del movimento. E l’operazione, di cui Scoop appare un geniale punto d’arrivo, ha avuto per protagonista proprio lo stesso Allen o, meglio, il suo corpo: invecchiato e ridicolizzato dal tempo (e nel caso di Scoop anche da un guardaroba pacchiano da imbonitore), è oggi il mezzo attraverso il quale il regista si confronta con il cinema e i suoi generi, intervenendo a decostruirli e a volte a irriderli o a svilirli non tanto con mezzi da intellettuale postmoderno ma, come un avanguardista dada, con l’azione scomposta di un corpo perennemente fuori luogo, eccedente, disorganico, marionettistico, ritrovando al tempo stesso la sua origine di battutista puro. Virando in commedia ciò che in Match Point era tragedia, Scoop, ambientato come il precedente nel bel mondo dell’alta borghesia, non fa che ridisegnare, di quello – senza però ripeterlo pedissequamente – il tracciato (a)morale di una società senza coscienza, intrappolata nell’incessante susseguirsi degli eventi e nel meccanismo aleatorio del flusso del tempo. Un mondo stretto nei cliché (che sono poi quelli del cinema) di un’azione senza profondità e senza risvolti”.
(Cineforum, 26 Luglio 2017)

 

 

Luca Biscontini