Stasera in tv su Rai Movie alle 21,10 Pane e tulipani di Silvio Soldini, con Bruno Ganz e Licia Maglietta

Stasera in tv su Rai Movie alle 21,10 Pane e tulipani, un film del 2000 diretto da Silvio Soldini, vincitore di numerosi riconoscimenti: ben nove David di Donatello, cinque Nastri d’argento, sette Ciak d’oro e un Globo d’oro e candidato a tre European Film Awards nel 2000. È stato presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del 53º Festival di Cannes. Pane e tulipani è il quarto lungometraggio del regista Silvio Soldini e probabilmente il suo film più celebre, considerato il notevole successo internazionale di pubblico e di critica e i numerosi premi ottenuti: in particolare il film ha ottenuto tutti i principali riconoscimenti alla edizione 2000 del David di Donatello, vincendo per il miglior film, la miglior regia, la migliore sceneggiatura e per le quattro categorie di recitazione (attori e attrici protagonisti e no). Con Licia Maglietta, Bruno Ganz, Marina Massironi, Giuseppe Battiston.

Trama
Rosalba, casalinga di Pescara, è in gita con tutta la famiglia a Paestum. Per un contrattempo viene dimenticata in un autogrill. Lei ci rimane male e, invece di attendere il ritorno del marito e della prole, decide di tornare a casa da sola. Ma quando si ritrova su un’auto diretta a Venezia cede al fascino di una vacanza imprevista. Mimmo, il marito, infuriato, assolda un idraulico appassionato di gialli, per tentare di scovarla.

Una commedia insolita, atipica per Silvio Soldini e per il cinema italiano. Fu un successo inaspettato, nella primavera del 2000, basato all’inizio sul passaparola, ma poi sempre più solido e duraturo anche nei molti paesi esteri dove è stato distribuito ed apprezzato. Coerente a livello tematico con i film precedenti dell’autore, perché basato anch’esso su una figura femminile in crisi che decide di fuggire da una situazione familiare disfunzionale con un’improbabile evasione in una Venezia popolata di figurine amene e bizzarre, Pane e tulipani riesce a coniugare il raffinato scavo introspettivo nella psiche femminile con un impianto di commedia libero dalle convenzioni imperanti nelle produzioni nostrane, con scarti surreali e volutamente kitsch che fanno pensare al cinema di Kaurismaki e perfino di Almodovar (molto divertente tutta la parte del pedinamento di Rosalba da parte di Costantino, che si improvvisa investigatore privato con esiti catastrofici che strappano spesso la risata del pubblico).

Ben risolto anche il personaggio di Fernando Girasole, il cameriere islandese dal linguaggio forbito che incanta Rosalba con la sua estrosità e il suo pacato approccio nella seduzione, perfetto contraltare a un matrimonio ormai soltanto “di facciata” e logorato da anni di incomprensioni e di tradimenti neanche tanto nascosti. Licia Maglietta allora era la compagna anche nella vita di Soldini e trova in questa occasione il ruolo cinematografico della sua vita, perfettamente coadiuvata da un Bruno Ganz che sembra divertirsi rispetto ai suoi personaggi abituali, dal corpulento caratterista Giuseppe Battiston, che in seguito farà molta strada, da una Marina Massironi che lascia il segno nella scena della confessione di Costantino e da Antonio Catania, viscido ma non troppo nel ruolo del marito. Quasi superfluo ricordare l’importanza della fotografia del mago delle luci Luca Bigazzi nel riprendere gli scorci di una Venezia lontana dai cliché turistici, nonché l’ariosa colonna sonora di Giovanni Venosta, dove la fisarmonica ha un ruolo importante. Corretto l’accento pescarese dei figli della Maglietta interpretati da Tiziano Cucchiarelli e Matteo Febo.

 

 

Luca Biscontini