Stasera in tv su Rai Movie alle 21,10 Sulla mia pelle, un film del 2018, diretto da Alessio Cremonini. Il film è stato selezionato come film d’apertura della sezione “Orizzonti” alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Racconta l’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi. Vincitore di quattro David di Donatello (Miglior regista esordiente ad Alessio Cremonini, Miglior produttore a Cinemaundici e Lucky Red, Miglior attore protagonista a Alessandro Borghi, David giovani ad Alessio Cremonini) e di tre Ciak d’Oro (Miglior attore a Alessandro Borghi, Migliore opera prima a Alessio Cremonini, Miglior produttore a Luigi Musini, Oliva Musini e Andrea Occhipinti), Sulla mia pelle è interpretato da Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano.
Trama
La storia di Stefano Cucchi, morto a 31 anni all’ospedale Sandro Pertini, mentre era in stato di detenzione e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.
Il film di denuncia su tragedie di cronaca nera, come quella di Stefano Cucchi, è uno dei generi in assoluto più difficili, perché facilmente si scade nel ricatto emotivo e nelle semplificazioni. Il regista Alessio Cremonini ha fatto un buon lavoro, attenendosi alla cronaca per quanto possibile, cercando un punto di vista obiettivo che non santificasse il protagonista e che riuscisse a conferire il giusto spessore drammaturgico a una vicenda tra le più vergognose della recente storia italiana. Ci è riuscito, con uno stile da docudrama che guarda a modelli illustri come Hunger di McQueen, citato esplicitamente in una panoramica su un muro del carcere, che ricorda la stessa immagine della prigione in cui era detenuto Bobby Sands.
Sulla mia pelle è un’opera dal gran rigore formale, fatta di lunghe sequenze in cui gli stacchi di montaggio sono ridotti al minimo indispensabile, di ritmi compassati, che creano un effetto angosciante e un’atmosfera quasi straniante, dove le scenografie sono essenziali e tutto si concentra sulla vicenda umana di Cucchi, dai contorni che rasentano l’incredibile. Si assiste così, in modo quasi impercettibile, alla discesa agli inferi di un individuo che è sì colpevole di un reato deprecabile, ma che finisce in un ingranaggio più grande di lui, un mix tra ottusità della burocrazia, connivenza tra apparati statali, sistema giudiziario e ospedaliero.
Capitolo a parte merita la strepitosa prova di Alessandro Borghi, un’interpretazione la sua paragonabile, per immedesimazione totale, a quella di tanti grandi attori dell’Actor’s Studio; recitazione molto contenuta, parlata biascicata in romanesco, viso sempre più emaciato con lo scorrere del minutaggio e un uso del corpo man mano più rannicchiato in se stesso, quasi a raggiungere una posizione fetale verso la tragica fine. Crudo, in certi frangenti al limite della sopportabilità e percorso da un dolore continuo e lancinante per chi guarda, Sulla mia pelle è un autentico pugno in faccia allo spettatore.
Luca Biscontini
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