Stasera in tv Valmont di Milos Forman, con Colin Firth

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 Valmont, un film del 1989 diretto da Miloš Forman, basato sul romanzo di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos Le relazioni pericolose (1782). Sceneggiato da Jean-Claude Carrière e Miloš Forman, con la fotografia di Miroslav Ondříček, il montaggio di Nena Danevic e Alan Heim, le scenografie di Pierre Guffroy, i costumi di Theodor Pištěk e le musiche di Christopher Palmer, Valmont è interpretato da Colin Firth, Annette Bening, Fairuza Balk, Meg Tilly. Il film ha vinto due premi Premio César (migliore scenografia e migliori costumi).

Trama
La marchesa di Merteuil scopre che il suo ex amante, Gercourt, si sposerà con una quindicenne di buona famiglia vissuta sino a quel momento in un convento. Decide di vendicarsi con la complicità del dissoluto visconte di Valmont: procura alla ragazza molti corteggiatori, uno dei quali la mette incinta. Ma i due cospiratori non avranno i benefici sperati mentre la giovane si sposerà regolarmente, iniziando una vita di ipocrisia.

“Ho speso un sacco di tempo rincorrendo quel bellissimo incanto dove non esiste nient’altro che noi due, e nient’altro importa. La vita vuole che questo stato non duri per l’eternità, ma quando arriva, non esiste una cosa più bella. Nella mia versione della storia, Valmont desidera proprio questo stato. È un donnaiolo, un seduttore di grandi successi erotici, ma fa tutto questo solo perché desidera un grande e profondo sentimento. L’ironia del destino fa sí che lo trovi solamente nella moglie bigotta di un giudice, Madame de Tourvel, e quel sentimento lo spaventa così tanto che preferisca liberarsi di quella donna e rincominciare il duello che in realtà rappresenta un suicidio”.
(Milos Forman)

“Tra il 1988 e il 1989, arrivarono in sala due film in inglese tratti da Le relazioni pericolose, classico della letteratura libertina del Settecento di Choderlos de Laclos. Il primo, diretto da Stephen Frears e sceneggiato da Christopher Hampton (con John Malkovich, Glenn Close e Michelle Pfeiffer), ebbe maggior fortuna, ed eclissò l’altro, Valmont, di Miloš Forman, uscito esattamente un anno dopo. Accolto all’epoca da critiche severe, oggi il film di Forman può invece essere riscoperto come sorprendente film maledetto del suo autore, che veniva dal successo di Amadeus. Il classico intrigo erotico, con i diabolici ex amanti, il visconte di Valmont e la marchesa di Merteuil, che si sfidano sul terreno della seduzione utilizzando la giovanissima Cécile, e finiscono vittima dei loro inganni, nelle mani di Forman diventa una sarabanda dal sottotesto malinconico. «Volevo dare spessore ai personaggi. Ne Le relazioni pericolose non sempre si sa cosa hanno fatto veramente. Si sa solo quello che scrivono dopo, per vantarsi o per manipolare gli altri. Si ha l’impressione che questi personaggi siano molto umani. Nei rapporti con le altre persone si tende a esagerare alcuni aspetti per sedurre, colpire, suscitare paura o simpatia, come in un gioco. Era questo l’elemento che mi interessava, non la rievocazione di un periodo storico o un’analisi dell’aristocrazia. Non ero convinto da gran parte delle interpretazioni basate sull’immoralità o su una qualche forma di profezia storica. Sentivo che c’era una verità più profonda, più complessa, che potevo meglio sviluppare in un film». (Miloš Forman). Meno composto e tragico del film gemello, e assai più brioso, Valmont è anche un lucidissimo canto d’addio dell’ancien régime (il romanzo di Laclos era del 1782). Il merito della riuscita va anche alla ricostruzione d’epoca, ma soprattutto alla sceneggiatura, scritta insieme a Jean-Claude Carrière, e alla coppia di protagonisti, Annette Bening e Colin Firth, probabilmente nelle loro migliori interpretazioni”.
(Emiliano Morreale)

“La novità principale di Valmont rispetto al romanzo è un’altra, però. Come rivela una bella scena nella seconda parte, Carrière e Forman hanno puntato, come cuore della vicenda, sui rapporti tra la marchesa e Valmont. Come si evince anche da Laclos, i due si sono appassionatamente amati prima che l’azione cominci. Esistono tra loro profonde affinità elettive, sono sulla stessa lunghezza d’onda. Probabilmente fu Valmont a tradire per primo il loro amore, e la Merteuil ne è rimasta segnata per sempre. Forse anche Valmont, che pur è meno lucido di lei. In questa chiave l’epilogo tragico diventa trasparente: Valmont paga con la sua vita per il male che ha fatto alla Merteuil. Il suo è un suicidio per interposta persona. Tirate le somme, preferisco il film di Forman a quello di Frears. Ne amo il pudore, la sensualità, l’ironia, la tenerezza, e ne ammiro l’eleganza figurativa, l’omogeneità della recitazione, la leggerezza del tocco, l’arte del togliere. Trovo che Fairuza Balk sia una Cécile straordinaria.”
(Morando Morandini, Il Giorno, 11 Marzo 1990)

 

 

Luca Biscontini