Stasera in tv Viaggi di nozze di e con Carlo Verdone

Stasera in tv su Rete 4 alle 21,20 Viaggi di nozze, un film del 1995 diretto e interpretato da Carlo Verdone. Prodotto da Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusić, scritto e sceneggiato da Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Carlo Verdone, con la fotografia di Danilo Desideri, il montaggio di Antonio Siciliano, le scenografie di Maurizio Marchitelli, i costumi di Tatiana Romanoff e le musiche di Fabio Liberatori, Viaggi di nozze è interpretato da Carlo Verdone, Veronica Pivetti, Claudia Gerini, Cinzia Mascoli, Manuela Arcuri, Paolo Triestino, Adriana Volpe, Luis Molteni, Paolo Conticini. Il film all’epoca dell’uscita incassò oltre 30 miliardi di lire, risultando campione d’incassi assoluto nella stagione 1995-1996 davanti al disneyano Pocahontas.

Trama
Primo episodio: il dottor professor Raniero Cotti Borroni è un barone della medicina insopportabilmente pignolo e logorroico. Rimasto vedovo, si risposa con la povera Fosca, ipersensibile e derelitta. Secondo: il viaggio di nozze di un bancario timido e ingenuo con la tenera sposa è funestato da disgrazie familiari di vario genere. Terzo: un ex bullo arricchito, superficiale e animalesco, è alle prese con gli incontenibili appetiti sessuali della sua degna compagna durante la luna di miele.

Scritti da Carlo Verdone con i veterani eccellenti Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, i Viaggi di nozze sono tre piccole commedie di costume molto ben connotate nel linguaggio e nei caratteri e fotografate con i dovuti scarti di atmosfere da Danilo Desideri. L’impressione è che Verdone, pur ispirandosi a scene da un matrimonio fra la vita e la finzione, abbia tirato fuori corde inesplorate, attingendo a un se stesso più consapevole e incrudito. Il matrimonio e, più in profondità, la famiglia, la società italiana, il vuoto afasico di una certa gioventù costituiscono il perno di uno dei tre racconti, il più divertente e pimpante, ma anche in termini sociologici il più disperato e crudele, quello sulla coppia Ivano-Gessica (Claudia Gerini dal sessappiglio scattoso, una perfetta commediante verdoniana), ossessionata dal sesso.

Il tormentone del ”o famo strano?” non sarà presto dimenticato. Anche il racconto dove, ben servito dalla compagna, Verdone ha il piede pigiato sull’acceleratore del fregolismo mimico e non sbaglia una curva. Giocando sull’accumulo il film potrebbe puntare al pronto incasso farsesco, ma quando lo spettatore meno se lo aspetta il tono prende eccentriche direzioni, addirittura malinconiche. Col rischio, certo, di deludere, ma anche con la certezza degli ormai rari titoli in grado di tramandare almeno un carattere o un’atmosfera memorabile nella babele delle commedie.

 

 

Luca Biscontini