Ciao Stefano ti incontriamo per la prima volta per parlare del tuo primo disco “Consapevolezze”, come nasce questo insieme di brani?

Questi brani nascono spontaneamente: sono le emozioni e le sensazioni che ho raccolto vivendo fino ad oggi. Ogni brano è un pezzettino di quello che poi invece è il “puzzle” delle mie consapevolezze. Ci sono tante cose in questo disco, è la mia parte più intima e allo stesso tempo libera. E sono sincero ci voleva, per me è una ventata di freschezza.

Sono solo 5 tracce, di cui una di queste “Comunque vada” in due versioni. E’ un inizio per entrare in punta di piedi nel mondo discografico?

È sicuramente un tassello iniziale che ci tenevo a mettere. Cerco sempre di mettere al centro dei miei pezzi un messaggio, pezzi che contengono anche un po’ di me, ecco perché spesso i tempi di ‘lavorazione’ sono lunghetti. Sicuramente verrà altro in futuro.

Queste canzoni riescono ad essere sicuramente identificate nel pop cantautorale italiano, quali sono i tuoi riferimenti?

Sicuramente il cantautorato italiano è una grande influenza, ma ad essere sincero ascolto talmente tanta musica, che sarebbe difficile, e anche ingiusto, definire dei riferimenti specifici. Ogni artista ha un suo perché, e apprezzo ogni artista per ciò che mi permette di percepire.

Cosa vuol dire vivere in una realtà di provincia e proporre la propria musica inedita?

Non è un’impresa facile, ma non è neanche impossibile. Basta credere nel proprio progetto discografico, portarlo avanti con passione, impegnarsi, e si incontra il favore della gente. L’affetto che ho sempre ricevuto da chi mi ascolta è ció che mi dà la spinta per andare avanti

Immaginiamo che la tua dimensione live possa rispecchiare molto di più la tua essenza, è così?

Credo proprio di sì, e non siete i primi a farmelo notare, quando canto live, mi piace interpretare i pezzi fino infondo, spesso capita che mi emozioni, ma è proprio questo il bello di cantare dal vivo.

Dall’album è stato estratto un primo singolo “Sei parte della storia” da cui è tratto anche un videoclip, ci racconti perché è stata scelta quell’ambientazione?

Tutto è nato dall’idea della vita concepita come un treno in corsa: il video fa riflettere proprio sull’importanza di godere di ogni giorno, di vivere appieno e anche di ricordarsi ogni tanto di noi stessi, di fermarsi alla stazione e ripartire sempre, concedersi tempo, e soprattutto vivere liberi, “rincorrendo” non la felicità, che è fugace, ma la serenità. Se si è sereni, circondati da persone che risuonino con la nostra energia, allora si è pronti ad affrontare le sfide della vita. Ricordandoci sempre che siamo noi a scegliere sia la direzione del treno, che i compagni di viaggio, ecco perché la scelta di questa ambientazione.

Se tu potessi collaborare con un artista italiano e uno straniero a tua scelta, chi sarebbero i prescelti?

Domanda difficilissima! Potrei fare troppi nomi, ho sempre ascoltato di tutto ci sono troppi artisti con cui vorrei cantare, sceglierne due sarebbe alquanto complicato. La musica è bella tutta.

Abbiamo letto in giro sul web i pareri di qualche addetto ai lavori che ha ascoltato il tuo disco e abbiamo notato recensioni positive, ma che non vedono l’ora di ascoltare qualcosa di più corposo, ci stai già lavorando?

Direi che ho in mente qualcosa, in futuro, non posso escludere che qualcosa arrivi, ma non sarà una passeggiata, ma qualcosa verrà fuori, non so dare più dettagli.

E’ una tua scelta quella di non pubblicare il disco (escluso il singolo di cui sopra) sui digital stores a favore del formato fisico in CD?

Esattamente, e almeno per il momento preferisco che chi ha piacere di ascoltarmi acquisti il disco che si trova in distribuzione fisica ovunque grazie alla mia etichetta Music Force (Feltrinelli, Mondadori, Vinted, etc.), di cui tra l’altro ho voluto curare molto la grafica, quindi è anche bello da vedere.

Contatti e dove la gente può raggiungerti.

Potete trovarmi sui Social come Stefano Manzini (pagina Facebook ed Instagram), visitando il mio canale YouTube o i Canali Social di Music Force.


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