NOTE DI REGIA
Una storia assurda è un testo teatrale che assume varie sfaccettature.
In breve tempo infatti la trama assume connotati differenti tra loro, che la trasformano da commedia a dramma, da grottesca a giallo, da surreale a thriller.
I due protagonisti, si trovano così impegnati in un’intensa prova di recitazione, che li vede anche obbligati a portare davanti agli occhi dello spettatore, un sequestro di persone che sono solamente immaginarie. Gli attori infatti interagiscono non solo tra di loro, ma anche con presunti clienti e impiegati della banca, che però non sono fisicamente in scena.
In questo modo lo spettatore non subisce passivamente la storia, ma ci entra dentro, sentendosi quasi anch’esso un ostaggio e perciò parte attiva dello spettacolo stesso.
I dialoghi veloci, il ritmo incalzante e il linguaggio fanno di “Una storia assurda” un copione teatrale che presenta forti richiami alla sceneggiatura cinematografica, come alcune citazioni, ad esempio, che ricordano Quel pomeriggio di un giorno da cani di Lumet, Insoliti Criminali di Spacey o Le Iene di Tarantino.
Tutto l’ambiente viene ricreato dai dialoghi e dai gesti degli attori, che sono i veri mattatori della scena e che hanno il delicato e fondamentale compito di rendere reale agli occhi del pubblico ciò che è solo immaginario.
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