Sullo sfondo, il mare, il sole e il vento dell’Isola di Favignana a fine estate. In primo piano, il diciassettenne Lorenzo (Christian Roberto) e la sedicenne Sara (Elvira Camarrone) alle prese con il primo amore. Sulla stessa onda, debutto alla regia di Massimiliano Camaiti, inizia così.
I due si incontrano durante un corso di vela. Lui è una giovane promessa agonistica appena promosso al ruolo di istruttore, lei la sua alunna più caparbia e coraggiosa. Tra loro, su quell’isola, è subito attrazione. L’estate finisce ma, tornati a Palermo, Lorenzo e Sara non riescono a rinunciare l’uno all’altra.
La ragazza però lotta con un pesante fardello: la distrofia muscolare che le hanno diagnosticato da alcuni anni e che adesso si presenta più forte, costringendola a fare i conti con la prospettiva di un inevitabile declino degenerativo. Di fronte all’avanzare della malattia, la magia del primo amore con Lorenzo sembra destinata a svanire.
Sara si nega, non risponde più ai messaggi convinta che non abbia senso continuare. Fino a quando Lorenzo, piombato a casa sua, non scopre il suo segreto. La paura del primo momento non ferma l’amore e lo sbandamento lascia subito il posto a una sola consapevolezza, quella di voler vivere insieme ogni attimo e nonostante tutto, pensando a ogni cosa da poter fare insieme. Persino la più impensabile, quella di partecipare alla regata del Golfo.
Sulla stessa onda, disponibile su Netflix dal 25 Marzo 2021, si apre come la storia di un amore giovanile, ingenuo ed estivo che si colora delle tinte calde della Sicilia e si intreccia con una positiva passione sportiva. Spostandosi da Favignana a Palermo però, l’opera prima di Camaiti cambia volto e ci immerge in quello che sarà il perno attorno a cui ruota tutto il racconto: la malattia di Sara.
Con ammirabile leggerezza e una regia improntata al realismo, Camaiti sceglie di rinunciare al pietismo e di mitigare la negatività che nasce dalla prospettiva di una decadenza inevitabile. Lascia spazio all’immagine di una malattia come esperienza salvifica e all’idea dello sport come forma di terapia e riscatto. Per Sara e per tutti.
Sullo sfondo di una terra fatta di sole, mare e vento di cui si percepisce forte e decisa la presenza, tra i paesaggi di una Sicilia ancestrale ma lontana da stereotipi, la distrofia muscolare di Sara diventa il pretesto per raccontare i fantasmi del passato di Lorenzo, segnato dal lutto o per guardare alle paure e alle speranze che irrompono nelle dinamiche familiari dei genitori della ragazza (interpretati da Donatella Finocchiaro e Corrado Invernizzi).
Ma diventa soprattutto un tenero inno alla vita, l’occasione per vivere ogni attimo senza risparmiarsi, trasformando il qui e ora in un momento che resti per sempre.
Valeria Gaetano
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