Tamara Brazzi intervista Vittorio Sgarbi: unico nella sua unicità…

 

Dopo diverse peripezie sono riuscita ad intervistare un personaggio che reputo “unico nella sua unicità: Vittorio Sgarbi.” Lo incontro a Barolo Collisioni e dopo aver ascoltato con grande interesse  la sua lectio illustrata riguardante  Il suo ultimo libro: ”Dall’ombra alla luce Da Caravaggio  a Tiepolo” lo intervisto in  una terrazza con  vista sulle  Langhe e con di sottofondo dei Placebo in concerto.

Visto che sei stato assessore alla cultura, cosa faresti in Italia per rilanciare la cultura?

Dipende dove,  in quanto l’assessore è legato ai luoghi:   ad esempio quello che sta accadendo a Barolo è il segnale  di una situazione che può essere riprodotta in molti altre città,  perché questo  porta benessere  economico,  vitalità del territorio,  armonia  fra le cose relative all’arte,  alla letteratura,  alla gastronomia, al vino ect.

Questo è un buon modello che in un luogo piccolo determina una situazione che magari in grandi città non è realizzabile allo stesso modo,  per cui l’idea è di prendere riferimenti come Carlo Petrini (fondatore dell’associazione  slow food ),  Oscar Farinetti (fondatore della catena Eataly) e potenziarne l’impresa con riferimenti ai luoghi monumentali e  paesaggistici.  Anche se a volte le persone sono più attratte dai concerti e non tanto da iniziative artistiche.

(Devo dire che in questo caso la lectio di Vittorio ha fatto sold out  come platea rispetto ad altri ospiti, attori  o cantanti.)

Vorresti diventare ministro?

Colgo l’occasione per  dire che è una cosa plausibile visto che alle prossime elezioni, in carenza assoluta di proposte politiche che indicano qualcosa di riconoscibile, ho pensato di presentare una lista che si chiama Rinascimento,  che indica insieme un desiderio di rinascere ed anche quello di tenere conto dei valori della  storia,  e della grande civiltà artistica italiana che nel Rinascimento ha il suo momento più alto. Quindi non è remoto che io possa assumere un ruolo governativo (già avuto 16 anni fa).  Oggi non penso sia più facile, ma credo  esista uno spazio politico che anni fa non c’era,  perché prima i partiti  come “ Forza Italia, Democrazia Cristiana, Partito Democratico avevano all’epoca  un ‘incisività che oggi si èdecisamente affievolita.

 E proprio per questo credo che  una proposta nuova possa   avere un  richiamo forte.

Cosa pensi delle nomine museali affidate a stranieri   e poi fermate dal Tar ?

Ha ragione il Tar per  vari motivi.  Il patrimonio artistico italiano ha tanti studiosi italiani capaci,  anche se lo studioso può entrare   in un  museo straniero, ma non  con un  ruolo apicale.

Non esistono concorsi   per  magistrati, ambasciatori   dove partecipino anche gli stranieri.  Le  carriere direttive presuppongono che un paese sia orgoglioso di avere i propri cittadini ma questo non esclude che poi possano esserci consulenti od esperti stranieri.

 Come paese siamo  sempre stati aperti alla presenza di  persone di diversa  nazionalità  nei musei, ma nominarli direttori in modo così beffardo ha giustamente trovato nel Tar una limitazione, che  ribadisco, condivido.

Un pensiero  su Einaudi ?

Una curiosità : aveva un castello  a Dogliani  dove si riunivano tutti i giovani “ scrittori e non “per elaborare proposte utili per la casa editrice.

Einaudi è stato un grande economista liberale e uno dei motori della cultura letteraria e filosofica italiana con una casa editrice che ancora oggi è attiva, ed il paradosso è che è diventata di Berlusconi.  Gli intellettuali di sinistra si sono trovati di fronte ad un capo che è anche il loro ideale nemico, anche se Berlusconi ha fatto l’editore senza modificare nulla.

Che visione hai del futuro a livello culturale?

Ho formato un partito  proprio per questo

E  sorride,  accarezzandosi i capelli ed io lo ringrazio per  la Sua disponibilità e lo lascio al “suo presente”.  Vittorio Sgarbi unico e sempre in viaggio, dove il tempo con lui non è mai Tempo.

Tamara Brazzi