TARANTA POWER: 20 anni di battito del Sud

Sabato 1 dicembre 2018 | piazza Plebiscito – NAPOLI

Nineteen ninty eight / Tarantella Power is up to date
Direzione artistica: Eugenio Bennato
in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli

Napoli e il ritmo. Il Sud e la tarantella. Sabato 1° dicembre 2018, in piazza Plebiscito, Eugenio Bennato dirige il concerto che celebra il primo ventennale di Taranta Power. Un live vulcanico a cui parteciperanno le principali formazioni che negli ultimi decenni hanno interpretato|custodito|tramandato il linguaggio fisico della musica popolare. Il concerto apre il calendario della rassegna “Musica: identità e rivoluzione” ideato dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e realizzato grazie al Programma operativo complementare (POC ) 2014-2020 – piano strategico regionale per la cultura e i beni culturali – programmazione 2018.
Taranta Power – 20 anni di battito del Sud vuole essere un appuntamento che mette in connessione il passato e il futuro, “l’algebra e la magia”, in un dialogo aperto fra i maestri e le generazioni che crescono. Dall’arcaico entroterra campano al Salento luminoso, dalle solitarie lande calabresi ai festosi borghi lucani e alle vorticose strade siciliane, il battito genera un’onda che incendia le esperienze di chi fa musica nel Mediterraneo e da qui parte per diffondere questa secolare cultura in ogni continente. Con la fede nel mito, contro gli stereotipi e assecondando il credo della danza rituale.

“Taranta Power – racconta Eugenio Bennato – è un movimento che fondai 20 anni fa, e nacque nell’entusiasmo di maestri e artisti della musica anonima del Sud, e si diffuse grazie ad un favore popolare diretto ed indipendente dai mezzi di comunicazione di massa. La leggenda del ragno nero che avvelena e induce al ritmo trasgressivo della taranta ha conquistato nuove generazioni, che ritrovano nei passi della danza e nella tecnica degli strumenti la coscienza e la riconquista delle proprie radici. La manifestazione del 1° dicembre a piazza Plebiscito, voluta e sponsorizzata dal Comune di Napoli, è una chiamata a raccolta dei maestri e delle nuove leve dalla musica popolare di tutte le regioni del Sud: dalla Sicilia alla Puglia alla Calabria alla Basilicata alla Campania”.

“Alla presenza dei maestri storici della tradizione – insiste Bennato – , quali i Solisti di Montemarano e i Bottari di Macerata Campania; Phaleg della tarantella calabrese, Officina Zoè della pizzica, Marcello Colasurdo della tammurriata, Alfio Antico del tamburo siciliano, si aggiungono artisti di nuova generazione, autori e interpreti in chiave moderna della musica etnica: Mujura, Il tesoro di San Gennaro, Rione Junno, Mario Incudine, Mimmo Epifani, Daniele Sepe, M’Barka Ben Taleb, Zena Chabane, Erasmo Petringa, Le Voci del Sud, Mohammed El Alaloui, in rappresentanza di una schiera foltissima che non potrà esserci tutta e mi auguro di coinvolgere in future edizioni. Per l’evento di piazza Plebiscito sono stati realizzati dal regista Federico Gravina una serie di videoclip, in particolare dedicati ai maestri di Carpino, del Gargano, e ad Antonio Infantino di Tricarico di Basilicata. Infine in palcoscenico ci saranno tre voci femminili, tre grandi voci meridionali che interpreteranno brani legati alla musica etnica del Sud: Arisa (Basilicata), Dolcenera (Salento) e Pietra Montecorvino (Napoli)”.

Taranta Power – 20 anni di battito del Sud vuole essere un appuntamento che mette in connessione il passato e il futuro, “l’algebra e la magia”, in un dialogo aperto fra i maestri e le generazioni che crescono. Dall’arcaico entroterra campano al Salento luminoso, dalle solitarie lande calabresi ai festosi borghi lucani e alle vorticose strade siciliane, il battito genera un’onda che incendia le esperienze di chi fa musica nel Mediterraneo e da qui parte per diffondere questa secolare cultura in ogni continente. Con la fede nel mito, contro gli stereotipi e assecondando il credo della danza rituale.

È facile intuire che l’appuntamento del 1° dicembre in piazza Plebiscito si annuncia come un viaggio collettivo, immersivo e medianico nei suoni di chitarra battente e nella coreutica di ieri e oggi. Tutti in piazza; c’è un popolo che crede in un ritmo. Ballando meridionale il ballo che non finisce mai.

NOTA per TROUPE TV e FOTOREPORTER
Coloro che hanno necessità di seguire il concerto – per documentazione fotografica e/o video – nell’area a ridosso del palcoscenico di piazza Plebiscito sono invitati a inviare una mail a info@tarantapower.it e gianvalentino@gmail.com avente quale oggetto “RACCONTO FOTO-VIDEO BENNATO 20 TARANTA” entro le ore 20 di giovedì 29 novembre. Grazie per la collaborazione. Start ore 20.

BIOGRAFIA.

Eugenio Bennato (Napoli 1948) fonda negli anni Settanta la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo di ricerca etnica e revival della musica popolare dell’Italia del Sud. La NCCP si affida alla direzione musicale di Roberto De Simone, e viene scoperta da Eduardo De Filippo che la accoglie nel suo storico teatro napoletano, il San Ferdinando, e nel 1972 la presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Parte da lì un prestigioso giro nei massimi teatri italiani e all’estero (Francia, Inghilterra, Germania, Jugoslavia, URSS, Argentina; fra gli altri).
Eugenio, nel 1976, fonda con Carlo D’Angiò MUSICANOVA e inizia un’attività autonoma di compositore con costante riferimento allo stile popolare. Realizza numerosi LP di successo, fra cui “Brigante se more” (1979), contenente brani sul brigantaggio meridionale ancora oggi estremamente popolari tra il pubblico giovanile.
Nel 1998 fonda il movimento “Taranta Power” che, sulla scia di uno straordinario rinnovato interesse del grosso pubblico giovanile per il ritmo della taranta rituale, propone nuove strade di creatività artistica e segna una frattura con il passato modo d’intendere la musica popolare in Italia. A partire dal Womad di Peter Gabriel in Australia (2001) la sua nuova musica lo porta a tenere centinaia di concerti in tutti i continenti.
Nel 2002 pubblica un nuovo lavoro intitolato “Che il Mediterraneo sia”, che allarga il senso della musica etnica italiana a un orizzonte mediterraneo, e apre alla collaborazione di energie artistiche presenti in Italia per la nuova emigrazione proveniente dai Sud del mondo. Significativa è la collaborazione col teatro dell’Opera del Cairo, per un grande “Concerto mediterraneo” (2004). Nel 2008 viene invitato al Festival di Sanremo dove presenta il brano multietnico “Grande Sud”. Nel 2010, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, propone il concerto “Briganti emigranti”. A ottobre 2010 esce il libro “Brigante se more” che racconta la storia della celebre ballata da lui scritta con Carlo D’Angiò nel 1979. Nel 2011 scrive una “Suite per orchestra e voci popolari” eseguita dall’Orchestra e dal Coro del Teatro di San Carlo. Nello stesso anno esce il disco “Questione meridionale”. La raccolta “Navegantes” è destinato al pubblico sudamericano in occasione di un lungo tour che tocca Venezuela, Argentina, Cile e Brasile. È del 2017 l’ultimo album “Da che Sud è Sud”, che viene presentato in Italia e in un giro di concerti nei teatri più prestigiosi delle capitali nordafricane: Tunisi, Rabat, Algeri e Il Cairo (2018).