TECHETECHETE’

E’ una vecchia storia. Inizia l’estate, e sia pure entro certi limiti la TV punta al risparmio. Nel senso che iniziano varie repliche di vari programmi, film o telefilm, suscitando spesso malumori tra il pubblico.
Alla fine, la cosa non è priva di senso: è estate, fa pure caldo, quanti restano in casa per vedere la Tv e qaunti magari preferiscono andare a spasso, senza contare i fortunati (con l’aria che tira sempre meno) che sit rovano in vacanza?
Insomma, investire soldi in programmi estivi da sempre non è una grande idea, qualcosa c’è ma la maggior parte del palinsesto è fatto di repliche o riciclaggi vari.
La primissima serata è da sempre contesa tra RAI 1 e Canale 5, in ogni stagione. Quest’ultimo, in mancanza di concorsi per veline o velone o simili, ripropone sempre la “Paperissima Sprint”, che ormai va avanti da tempo immemorabile mostrendo sempre più o meno gli stessi filmati (unica edizione un po’ più memorabile fu quella con Mike Bongiorno, diversi anni fa).
Dopo anni e anni di inerzia e rassegnazione, RAI 1 sembra aver trovato la formula giusta già dalla scorsa estate: e per chi abbia un minimo di gusto è una formula esplosiva.
“Techetechetè” anziché le solite papere ci mostra filmati RAI d’annata, ovvero dal ’54 agli anni ’90 (ma la maggior parte del materiale ha più di 30 anni ed è in bianco e nero), attinti a piene mani dalle teche RAI (e di qui il titolo).
Un programma sicuramente a basso costo, ma con un’idea fortissima: perché rivedere le performances di Mario Riva, Walter Chiari, Gino Bramieri, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Loretta Goggi e molti, molti altri (ho solo scritto i primi che mi venivano in mente) è uno spettacolo impagabile, e bollarlo come un banale riciclaggio di roba vecchia significa non capire nulla di spettacolo e televisione.
Perché qui è bene mettere le cose in chiaro: non solo stiamo assistendo alla storia della TV italiana, ma stiamo anche riscoprendo come le professionalità di quegli anni fossero abnormi, in confronto a ciò che si vede oggi.
Non si vuole dire che oggi in Tv ci sia gente incapace: abbiamo ottimi presentatori che svolgono il loro lavoro con professionalità, e ci sono ancora dei validi showmen forse non ben utilizzati (si pensi a Fiorello, in esilio da anni). Però, salvo rari casi (vedi sempre Fiorello) il confronto spesso sembra impietoso.
Perché allora la maggior parte dei personaggi televisivi di grido sapeva fare tutto: presentare, cantare, ballare, recitare, alcuni venivano dal cinema o addirittura dall’avanspettacolo, dove o eri capace oppure non mangiavi.
La Tv ci regalava dei veri e propri animali da palcoscenico in grado di affrontare qualunque situazione o modalità di spettacolo a testa alta riuscendo sempre a divertire il pubblico.
E si badi bene, era una caratteristica comune a uomini e donne: Bice Valori, Sandra Mondaini, Loretta Goggi erano dei camaleonti che potevano passare con disinvoltura dal balletto con i lustrini alla gag satirica più feroce, e sempre con stile e mai con toni potenzialmente arroganti od offensivi. Oggi abbiamo le veline, abbiamo le Belen Rodriguez, tanto carucce, una canzone o un balletto te lo sanno anche fare ma tutto finisce lì, poco più che decorative.
E anche con gli uomini non va molto meglio: iper-specializzati, o presentano, o recitano (molto di rado), o cantano, oppure fanno il “one-man-show” che alla lunga diventa ripetitivo anche per un Fiorello (l’unico forse all’altezza dei grandi di un tempo).
C’è da dire che i metodi di selezione sono presumibilmente cambiati: non più gavetta con il cinema, il teatro o l’avanspettacolo (dove il successo era questione di sopravvivenza) ma magari i reality show e i talent show con i loro riti schematici, o nella migliore delle ipotesi certe scuole di spettacolo dove l’artista impara a sentirsi un padreterno e se il pubblico non apprezza è perché è ignorante.
Quindi ben venga la parentesi estiva di “Techetechetè”: magari è la volta buona che il pubblico impara ad apprezzare ciò che vale veramente, costringendo i responsabili televisivi ad adeguarsi.

Giuseppe Massari