The Cloverfield 3-Film Collection racchiude in blu-ray l’intera fanta-saga prodotta da J.J. Abrams

Per tutti coloro che desiderano rivedere in alta definizione l’intera saga, Paramount lancia il cofanetto The Cloverfield 3-Film Collection, costituito da una custodia amaray che racchiude i blu-ray di Cloverfield, 10 Cloverfield Lane e The Cloverfield paradox, tutti benedetti dalla produzione di J.J. Abrams.

Visto nelle sale cinematografiche nel Febbraio 2008, il capostipite trova alla regia il Matt Reeves poi dedicatosi a Blood story – remake made in USA del vampire movie svedese Lasciami entrare – e dei due sequel de L’alba del pianeta delle scimmie per concretizzarsi in un mix tra The Blair witch project – Il mistero della strega di Blair e i film con protagonista il lucertolone radioattivo Godzilla.

Ricorrendo alla solita camera impazzita da effetto mal di mare, infatti, si comincia con una festa in casa tra amici newyorkesi che, convinti di trovarsi improvvisamente ad avere a che fare con una forte scossa sismica, scoprono che le vibrazioni che avvertono sono dovute, in verità, ad una mostruosa creatura gigante che sta provvedendo a radere al suolo la città.

Quindi, con ampio sfoggio di ottimi effetti speciali e un crescente senso di ansia e angoscia, si sfrutta in maniera intelligente il (sotto)genere dei kaiju eiga (pellicole di mostri giapponesi) al fine di ricostruire realisticamente la paura dell’America post-11 Settembre nei confronti del terrorismo, male tanto invisibile ed inspiegabile quanto l’essere distruttore qui tirato in ballo (non a caso, l’affascinante immagine della Statua della Libertà decapitata finisce per incarnare un inquietante segnale pessimista).

Ad impreziosire ulteriormente il tutto, poi, provvede una ricca sezione extra comprendente la modalità investigazione speciale, ventotto minuti riguardanti le riprese del film, quasi sei sull’ideazione della creatura, ventidue relativi agli effetti visivi, quasi quattro di papere e commento audio del regista, opzionabile anche su due finali alternativi e quattro scene inedite.

Un dietro le quinte diviso in sette parti e il commento audio di Abrams e del regista Dan Trachtenberg, invece, accompagnano il disco del secondo lungometraggio, approdato nei nostri cinema nell’Aprile 2016 e che, abbandonati gli stilemi del found footage, si rivela un prodotto da grande schermo d’impostazione classica destinato a prendere il via dal momento in cui una ragazza con le fattezze di Mary Elizabeth Winstead finisce coinvolta in un incidente automobilistico.

Evento cui segue il suo risveglio in un seminterrato insieme ad un misterioso individuo interpretato dal veterano John Goodman, il quale le spiega che l’ha salvata da un attacco chimico che pare aver reso inabitabile la zona.

Ed è man mano che ai due si aggiunge John Gallagher Jr. e che si viene a scoprire che all’esterno sono tutti deceduti che il racconto accentua la claustrofobica situazione, tipicamente derivata da precursori quali Saw – L’enigmista di James Wan e Cube – Il cubo di Vincenzo Natali.

Situazione che lascia tranquillamente avvertire un vago retrogusto di sensazione di assedio e che Trachtenberg gestisce con l’evidente intento di privilegiare una lenta attesa volta a far salire la tensione passo dopo passo; senza scadere mai nel dettaglio esplicito, ma senza neppure dimenticare di buttare in mezzo qualche cadavere, relegando effetti visivi e spettacolarità alla fase conclusiva.

Effetti visivi e spettacolarità che, ovviamente, tra esplosioni e astronavi non risultano assenti neanche all’interno del terzo tassello, che, con Julius Onah dietro la macchina da presa e un cast comprendente Daniel”Rush”Brühl e la Gugu Mbatha-Raw de La bella e la bestia 2017, sceglie un’ambientazione spaziale che non può fare altro che spingere a pensare a determinati mix di horror e fantascienza ispirati al super classico Alien.

Al proprio centro, infatti, troviamo un gruppo di scienziati che, in missione su una base satellitare per risolvere una devastante crisi energetica in cui versa la Terra, si prepara a testare un dispositivo che potrebbe fornire energia illimitata… o intrappolarli in una realtà alternativa.

Perché, con qualcosa che sembra ricordare perfino Jason X – Morte violenta, se da un lato non mancano vermi, braccia staccate capaci di muoversi indipendentemente dal corpo e l’apparizione di una misteriosa ragazza che nessuno conosce ma che, a quanto pare, conosce tutti i componenti dell’equipaggio, è anche di altre dimensioni che si parla nel corso della oltre ora e quaranta di visione datata 2018 e trasmessa direttamente da Netflix.

Oltre ora e quaranta che, complice la paranoia generata dall’impressione che nessun personaggio possa del tutto fidarsi dell’altro, individua il suo più grande pregio in una sceneggiatura che riesce sempre nell’impresa di trovare impreparato lo spettatore lasciando intuire l’incanalamento in una strada, per poi prenderne un’altra.

Contenuti speciali rappresentati da quattordici minuti di making of e altrettanti in cui gli attori parlano di questa esperienza completano il disco per questo indispensabile The Cloverfield 3-Film Collection.

 

Francesco Lomuscio