The King’s man – Le origini: la Grande Guerra tra spie

Dopo due avventure cinematografiche di successo a firma di Matthew Vaughn, la Kingsman, società spionistica inglese nata nella miniserie a fumetti The secret service di Mark Millar, con illustrazioni di Dave Giubbons, torna sullo schermo in The King’s man – Le origini, prequel ambientato ai primi del Novecento e che mira, ovviamente, a raccontarne la genesi.

Con Vaughn di nuovo al timone di regia, è durante la Prima Guerra Mondiale che veniamo a conoscenza del nobiluomo benestante Orlando Oxford (Ralph Fiennes), gentleman inglese dedito alla beneficenza e padre del giovane Conrad (Harris Dickinson).

La sua intenzione è cercare di impedire che le superpotenze del conflitto globale in corso cadano sotto il potere di un nemico sconosciuto, il cui obiettivo è squilibrare totalmente l’ordine mondiale. Un’operazione che lo porta faccia a faccia con pericolose personalità di livello internazionale, da Rasputin (Rhys Ifans) a Mata Hari (Valerie Pachner), fino al truffatore Erik Jan Hanussen (Daniel Brühl), consiglieri dei più importanti politici da cui dipende il destino di questa guerra.

Con al fianco lo stesso Conrad, più il fidato servitore Shola (Djimon Hounsou) e la tata Polly (Gemma Arterton), Oxford decide quindi di costruire una propria associazione segreta, in modo da far sì che il conflitto mondiale appena esploso non elimini la speranza per un futuro di pace.

Grazie ad un guizzo creativo che lo spinge a fondere trattato storico e prodotto di pura fantasia, Vaughn con The King’s man – Le origini si diverte a tirare in ballo quanti più possibili personaggi realmente esistiti per inserirli in un contesto di pura immaginifica macchina filmica atta a regalare intelligente intrattenimento.

Come di consueto, non manca in lui il desiderio di spiazzare lo spettatore, come ha sempre fatto attraverso il suo riuscitissimo cinema; ma stavolta, complice probabilmente l’ambizione di voler immergere la storia della Prima Guerra Mondiale in una assurda trama di spionaggio, la vena creativa sembra andare incontro ad un corto circuito. E, in fin dei conti, ponendo eccessivamente in secondo piano la genesi dell’associazione Kingsman l’operazione non manca di sfoggiare momenti piuttosto fiacchi.

Tom Hollander, Charles Dance, Matthew Goode, Aaron Taylor-Johnson, Stanley Tucci e August Diehl arricchiscono ulteriormente il cast di The King’s man – Le origini, che, a livello d’intrattenimento, funziona grazie ai tipici virtuosismi dell’autore di Kick-Ass.

Purtroppo, però, la fusione di intrattenimento e storia finisce per far perdere di vista una degna costruzione narrativa riguardante la nascita della Kinsgman, che pesa sulle spalle di un Orlando Oxford reso quanto basta dal grande Fiennes in un ruolo spionistico/bizzarro come quello che ricoprì in The Avengers – Agenti speciali, sfortunata trasposizione della nota serie televisiva con Patrick Macnee e Diana Rigg.

Insomma, ci si aspettava qualcosa di più.

 

 

Mirko Lomuscio