The rider – Il sogno di un cowboy: quando la tenacia si trova ad un bivio

Come si può cercare di rinunciare a un sogno? The rider – Il sogno di un cowboy vuole raccontare proprio questo attraverso lo sguardo di Brady, carico di aspettative come giovane promessa di tante movimentate gare di rodeo.

Dopo un tragico incidente a cavallo vede infrangersi il suo desiderio più grande e dovrà quindi dire addio alle competizioni. Tornato a casa nella riserva indiana di Pine Ridge, nel South Dakota, Brady non si rassegna e lotta per superare questo trauma, sia fisico che psicologico. Ma, di certo, non lo aiuta la sua situazione familiare, poiché deve farsi carico di altre croniche fragilità: la sorella Lilly che, affetta dalla sindrome di Asperger, non può contare sulle attenzioni del padre Wayne, il quale, alle prese con la ludopatia, arriva addirittura a vendere il cavallo preferito di Brady per saldare i suoi debiti.

Una situazione frustrante, che lo opprime, ma che non lo ferma dal grande desiderio di riprendere a gareggiare. Nostalgia del tempo trascorso tra i cavalli, ma anche con un suo grande amico Lane, insieme al quale trascorre la maggior parte del proprio tempo, anch’egli in riabilitazione intensiva dopo un incidente in una gara di rodeo. Brady riflette, ma questa passione silenziosa gli brucia e, così, trova un altro cavallo per tornare ad allenarsi. Problemi fisici da combattere con cui fare i conti, tali da doverlo indurre a prendere una decisione: dedicarsi a una guarigione apparente che non gli permetterà di gareggiare o rischiare tutto per mantenere l’unico senso di esistenza che quest’attività gli regalava e prometteva.

Un lungometraggio carico di sensibilità per questo western contemporaneo, tra finzione e documentario, nel quale si può sognare pur non vivendo e desiderando grattacieli, né successi a Wall Street, dove lo spettatore può perdersi nell’immenso dei campi lunghi, di tante distese scelte in maniera egregia. Oltre al rapporto che si evince tra il protagonista e i quadrupedi, unica sua ragione di vita. Un film che, passato da Cannes e Toronto, è approdato anche al Sundance, aggiudicandosi il premio come miglior film dalla National Society of Film Critics. Sfruttando attori non professionisti, la giovane regista cinese Chloé Zhao, attiva nel cinema statunitense, con The rider – Il sogno di un cowboy ha saputo cogliere quelle problematiche con cui, almeno una volta nella vita, ognuno di noi si trova a doversi confrontare (con se stesso e con gli affetti che lo circondano).

 

 

Alessandra Broglia