Presentato in anteprima sugli schermi della settantaseiesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, approda in blu-ray, sotto il marchio CG Entertainment (www.cgentertainment.it), Obsessio – La storia di Trevor McNills.
Il Trevor McNills che, interpretato da un glaciale Neb Chupin, altro non è che un importante uomo d’affari caratterizzato da una particolare mania: avere il proprio controllo su tutto, comprese le esistenze dei suoi dipendenti.
Tra i quali la bella e affascinante Natalie Dixon incarnata dalla Natalie Burn di In the name of the king 2: Two worlds, la cui vita viene progressivamente resa un inferno da McNills, il quale arriva a trasformare in una vera e propria ossessione l’attrazione nei confronti della donna.
Perché, sebbene a completare il ristrettissimo cast provvedano anche Emanuele Leone e Simon Phillips, è sul teso “gioco” psicologico – a cominciare da una serie di telefonate anonime – che s’instaura fotogramma dopo fotogramma tra lo stalker in questione e Natalie a riempire principalmente la oltre ora e mezza di visione messa in piedi dal catanese classe 1988 Giovanni Marzagalli che, firmandosi John Real, aveva confezionato i tre horror Native, Midway – Tra la vita e la morte e Il carillon.
Ed è da una situazione con cadavere a terra che, tramite flashback pronti per essere sfruttati all’occorrenza, prende avvio il tutto, quasi interamente orchestrato all’interno del freddo e, a suo modo, asettico ambiente rappresentato dall’ufficio.
Un ambiente chiuso e che, se da un lato testimonia l’impostazione di taglio teatrale su cui viene costruito Obsessio – La storia di Trevor McNills, dall’altro non può fare a meno di trasmettere allo spettatore una più o meno avvertibile sensazione di claustrofobia.
Man mano che, complice una regia decisamente elegante, attraverso una lenta evoluzione della vicenda ci si avvia verso l’epilogo di un’operazione mirata a ribadire che al mondo non esiste alcun fato o destino, e, di conseguenza, vi è chi suggerisce di controllare ogni cosa se si vuole decidere quale sarà la direzione del proprio futuro.
Lasciando intuire, inoltre, che, al di là degli evidenti connotati di thriller atto a filtrare nel genere la tanto chiacchierata tematica delle molestie di taglio maschilista sui posti di lavoro, Obsessio – La storia di Trevor McNills non intenda nascondere neppure un certo sottotesto anticapitalista.
Con due trailer nella sezione extra del disco in alta definizione.
Francesco Lomuscio
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