Torna in blu-ray Il petroliere con Daniel Day-Lewis

In collaborazione con Paramount, Koch Media riscopre su supporto blu-ray Il petroliere, tratto nel 2007 dall’opera letteraria Oil di Upton Sinclair.

Quinto lungometraggio diretto dal Paul Thomas Anderson allora noto soprattutto per Boogie nights – L’altra Hollywood e Magnolia, si aggiudicò i premi Oscar per la migliore fotografia e il miglior attore protagonista, Daniel Day-Lewis a suo tempo già aggiudicatosi l’ambita statuetta grazie a Il mio piede sinistro.

Quest’ultimo veste i panni del ricco Daniel Plainview, petroliere suggerito nel titolo, uomo dall’aspetto non poco piacevole che, all’inizio del Novecento, fa del suo business il primario obiettivo di vita. Accompagnato dal figlio H.W., con il volto del piccolo esordiente Dillon Freasier, vive diverse esperienze che finiscono per segnare la sua esistenza; dall’incontro con l’ambiguo predicatore Eli, interpretato da Paul Dano, a quello con il mai conosciuto fratello Henry, dalle fattezze del Kevin J. O’Connor de La mummia. Tutti eventi che, seppur significativi, non cambiano il suo avido e cinico modo di affrontare la vita, vedendo sempre il petrolio come unico vero amico.

Quindi, senza risparmiare la critica ad un certo universo religioso, Anderson ne Il petroliere mira principalmente a far notare come, nonostante il suo film si svolga all’inizio del XX secolo, la filosofia di vita di determinate persone legate all’oro nero non sembra essere affatto cambiata nel terzo millennio; mostrando, contemporaneamente, in che modo determinate debolezze non riescano ad essere ripagate neppure tramite i successi economici.

E lo fa ricorrendo a lenti ritmi di narrazione scanditi attraverso lunghe inquadrature spesso accompagnate dal commento musicale di Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, così da trasmettere la sensazione di una tragedia imminente.

Con le vere note positive de Il petroliere che vanno riconosciute proprio nelle sopra menzionate categorie premiate agli Academy Awards: la splendidamente ombreggiata fotografia di Robert Elswitt e, ovviamente, la performance di Day-Lewis, il quale sorregge in maniera invidiabile le due ore e quaranta minuti di durata, regalandoci una prova che non potrà fare a meno di rimanere impressa a lungo tempo nella memoria.

 

 

Mirko Lomuscio