Energia, melodia e contaminazioni sonore uniche: i Tothem sono una delle realtà più interessanti del rock melodico italiano. Con una carriera ricca di successi, tour internazionali e importanti riconoscimenti, la band romana continua a evolversi, sorprendendo il pubblico con ogni nuova uscita. Il loro ultimo singolo, “Nelle Vene”, è un viaggio emozionante tra opera, rock e pop, un omaggio alla musica come rifugio nei momenti più intensi della vita. Un brano da ascoltare e vivere, accompagnato da un videoclip suggestivo. Scopriamo di più direttamente dalla band in questa intervista esclusiva!

“Nelle Vene” è una ballad intensa e ricca di contaminazioni musicali. Com’è nato questo brano e qual è il messaggio più importante che volete trasmettere con esso?
Ciao e grazie mille per questa intervista! Nelle Vene nasce dall’esigenza di raccontare il nostro rapporto con la Musica, che ci accompagna ogni giorno, nei momenti felici ma soprattutto in quelli difficili. Non ci abbandona mai: sappiamo sempre di poter contare su di lei, proprio come fosse un amico, un’amica, una presenza vicina. La contaminazione di generi ci è sembrata il modo migliore per rappresentarla, perché riesce a esprimere al meglio le diverse anime che convivono nella band.
Avete una lunga carriera alle spalle con esperienze sia in Italia che all’estero. Qual è stato il momento più emozionante della vostra storia musicale fino ad oggi?
Abbiamo avuto la fortuna di esibirci su palchi importanti. Sarebbe facile dire che quelli più ‘grandi’ siano stati i più significativi, ma in realtà sono stati i piccoli club, sia all’estero che nella nostra città natale, a regalarci le emozioni più intense. Se dovessimo scegliere un momento speciale, probabilmente diremmo la vittoria ravvicinata di alcuni contest, che abbiamo vissuto con grande entusiasmo, vedendola come un riconoscimento del nostro percorso artistico.
Negli ultimi anni avete partecipato a diversi contest importanti, da Una Voce per San Marino al Roma Music Festival. Quanto contano queste esperienze per una band come la vostra?
Sono state tappe senza dubbio molto importanti, che ci hanno permesso di farci conoscere in contesti nuovi. Pur avendo sempre privilegiato un percorso internazionale, abbiamo potuto constatare che anche in Italia esiste una sensibilità verso band come la nostra. Il vero problema è dare visibilità a questi progetti e mostrare al grande pubblico come la diversità musicale sia un valore artistico aggiunto.
Non ti nascondiamo che inizialmente eravamo diffidenti, ma abbiamo capito che, se un progetto è valido, le opportunità possono concretizzarsi. Bisogna però fare attenzione: i contest sono tantissimi, ed è fondamentale valutarne attentamente la qualità e l’affidabilità.
Il vostro stile unisce rock, metal melodico e melodia. Quali sono le vostre principali influenze musicali e come riuscite a mantenere un sound così riconoscibile?
Creare un sound riconoscibile – impresa tutt’altro che semplice – è, secondo noi, il primo passo per arrivare al grande pubblico. Amiamo la musica a 360 gradi e ognuno di noi è attraversato da numerose influenze, ma restiamo sempre focalizzati sull’idea che, alla fine, la nostra voce debba essere una sola.
Cerchiamo di dosare gli ‘ingredienti’ con attenzione, valorizzando le nostre attitudini. Non ti nascondiamo che ci entusiasma l’idea di proporre qualcosa di autenticamente nostro, meno facilmente accostabile ad altre realtà.
Dall’ingresso di Ramona, ci siamo concentrati maggiormente sul Belcanto in lingua italiana: sentiamo di poter dire la nostra in questo ambito, che oggi manca di punti di riferimento.
Avete aperto concerti per artisti come Zucchero e Paul Di Anno. C’è un artista con cui sognate di collaborare in futuro?
Ce ne sono davvero molti! Parlando di artisti internazionali, collaborare con i mostri sacri del rock sarebbe un vero sogno che si avvera. In Italia, invece, band come Negrita, Litfiba, Timoria e PFM, ma anche artisti pop come Diodato, sono musicisti che hanno scritto e continuano a scrivere la storia della musica nel nostro Paese.
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