Troppo cattivi: animazione made in Dreamworks

Troppo cattivi è una produzione targata Dreamworks Animation che, diretta da Pierre Perifel, animatore di Kung fu Panda, sceglie una via differente per approcciarsi al pubblico.

Con le voci italiane di Andrea Perroni, Edoardo Ferrario, Valerio Lundini, Margherita Vicario e Saverio Raimondo, un un cartoon che, basato sulla serie di libri più venduti del New York Times, cerca di rivolgersi a tutto il pubblico, lasciando ancora una volta intuire che i lungometraggi d’animazione non sono adatti esclusivamente ai bambini.

Senza dubbio, la sfida lanciata da Troppo cattivi è rivolta alla corazzata Pixar-Disney, che ormai da anni non sbaglia un colpo e riesce ad ottenere sempre consenso da tutti, anche a livello educativo. Nonostante gli ottimi successi del sopra menzionato Kung fu Panda e di Dragon Trainer, Dremaworks Animation sembra infatti essere ancora alla ricerca della giusta via, e in Troppo cattivi ci spinge a seguire le gesta di una banda di criminali in una città dove vivono persone e animali antropromorfi. I membri  della banda, capitanata dal lupo esperto truffatore Wolf, sono Snake, un serpente scassinatore, Shark, squalo mago del travestimento, Webs o Miss Tarantola, hacker super esperta, e Piranha, pronto a scatenarsi contro tutto e tutti.

Senza rivelare altro a proposito della trama, aggiungiamo solo che il gruppo si trova a dover rigare dritto e a rinunciare alla natura di “troppo cattivi”. Il plot è comunque semplice e prevedibile, man mano che, come già accennato, oltre a mostrarsi comprensibile per i più piccoli ammicca ai loro genitori e, in generale, agli spettatori adulti, tirando stavolta in ballo una classica vicenda fornita di toni da poliziesco, con tutti i suoi cliché. Il risultato è un film interessante e, forse, innovativo per Dreamworks, che, al di là delle inevitabili scelte legate alla produzione e vendita di gadget derivati dai personaggi, cerca di creare nuove icone, sperando probabilmente di seguire (male, però) le orme della serie Cattivissimo me. In ogni caso, Troppo cattivi è un prodotto nella media, che probabilmente resterà a sé e cje difficilmente farà breccia nel cuore degli  appassionati, pur rimanendo di buona qualità.

 

 

Roberto Leofrigio