Un brano nato da una frase potente e da un’urgenza emotiva. “Tsunami come te” è un mix di grinta e delicatezza che racconta l’amore nella sua forma più vera: quella che travolge, che non si può frenare. Con questo singolo, Lenè firma una delle sue prove più libere e sincere.

Bentrovato, Lenè. Il brano “Tsunami come te” occupa un ruolo importante all’interno della tua carriera musicale?

Sicuramente lo trovo un bel punto di svolta rispetto ai lavori precedenti. Presento un lato di me che non era ancora uscito fuori, il lato più rock e spensierato. Sicuramente quindi, sì, è una svolta importante per me.

C’è un verso del brano che vorresti portare all’attenzione del pubblico?

Un verso importante è quello che da cui nasce il titolo “Come posso stare con la mano sulla bocca a cercare di fermare uno tsunami come te?” Il senso è tutto qui. Non ci può spostare davanti all’inevitabilità di alcune cose. Bisogna solo dire, come canto nel pezzo “Non mi sposto. Sono pronto.”

Quali sono state le tue principali influenze musicali?

Sono fortunatamente cresciuto con un certo tipo di musica, andando a cercare sempre testi importanti, ma anche musiche coinvolgenti. Sicuramente un ruolo importante nella mia crescita musicale l’hanno avuto i cantautori come Bennato, Guccini, Ligabue, Vecchioni, Concato, Vasco, ma anche gruppi fondamentale a livello mondiale come New Trolls, PFM, Pink Floyd e Deep Purple.

Saluta il tuo pubblico di ascoltatori!

Un saluto e un abbraccio fortissimo a coloro che devo ringraziare e che mi danno la spinta per fare questo. Senza qualcuno che mi ascoltasse non avrebbe senso cantare. Grazie del supporto!


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